Gli Stati Uniti hanno restituito alle autorità israeliane una rara moneta d’argento, risalente a 2.000 anni fa. La cerimonia di riconsegna ufficiale è avvenuta lunedì scorso a New York. Dopo vent’anni di indagini, il prezioso oggetto è stato ritrovato grazie alla collaborazione internazionale tra l’Israel Antiquites Authority (IAA) e la polizia investigativa americana, in particolare il District Attorney’s Office di Manhattan. Lo riporta il comunicato dell’IAA.
Secondo gli esperti, la moneta da un quarto di shekel (siclo) fu coniata nel 69 e.v. durante la Grande Rivolta Ebraica contro Roma (66-73 e.v.). “Il conio di monete d’argento da parte dei capi della Grande Rivolta – ha spiegato Ilan Hadad, archeologo e ispettore responsabile dell’unità di prevenzione furto di antichità dell’IAA (ATPU) – rappresenta una dichiarazione d’indipendenza degli ebrei nella Terra d’Israele, una dichiarazione contro il potente impero che stavano affrontando”.
“Molte delle monete d’argento dei ribelli furono coniate su monete imperiali, coprendo il volto dell’imperatore con motivi ebraici. – ha aggiunto Hadad – Ciò conferiva un valore simbolico molto maggiore rispetto a quello della moneta stessa”.
L’oggetto è stato trafugato da un sito archeologico nella Valle di Elah nel 2002 e, passando attraverso traffichi illeciti, è stato ritrovato dalle autorità americane nel 2017, quando, corredato di documenti falsi, era stato messo all’asta a Denver, in Colorado.
Il quarto di shekel è molto raro. Se ne conoscono esclusivamente altri tre coniati in quel periodo: uno è stato acquistato negli anni Trenta dal British Museum e altri due “circolano” nel mercato nero delle antichità e tra i vari collezionisti.
Matthew Bogdanos, a capo dell’unità che si occupa del traffico illecito di antichità per l’ufficio del District Attorney di Manhattan, ha affermato che il rimpatrio della moneta “rappresenta un prezioso pezzo di storia che finalmente torna a casa”.