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    Torna il terrore in Israele: terrorista palestinese uccide 5 persone a Bnei Brak

    Cinque persone sono state uccise da un terrorista palestinese in un attentato a fuoco nella città di Bnei Brak martedì sera. È salito quindi a 11 il numero delle vittime della nuova ondata di terrore che sta investendo lo Stato d’Israele.


    L’attentato è durato diversi minuti. Una prima segnalazione era arrivata intorno alle 20:00 in HaShnaim Street. Una persona è stata trovata senza vita in un’auto e altre due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco su un marciapiede vicino. Mentre un altro uomo è stato trovato morto in via Herzl, una via perpendicolare a via HaShnaim. Già in nottata sono state identificate le vittime di questo massacro: Yaakov Shalom, residente a Bnei Brak e padre di cinque figli, e il rabbino Avishai Yehezkeli, insegnante di yeshiva e padre di due figli, sono stati identificati come due delle cinque persone uccise nell’attacco. Anche due lavoratori ucraini, Alexander e Dmitry, sono stati identificati come vittime dell’attacco terroristico. L’assassino è stato neutralizzato da un agente di polizia arrivato sul posto a bordo di una motocicletta. L’ufficiale, il 32enne arabo-cristiano Amir Khouri, è stato trasportato al Rabin Medical Center-Beilinson Campus in condizioni critiche ed è morto poco dopo per le ferite riportate, diventando così la quinta vittima.


    Le forze dell’ordine hanno rilasciato durante la notte il nome dell’attentatore: Dia Hamarsha, 27 anni, del villaggio di Ya’bad nella Cisgiordania settentrionale vicino a Jenin. Era stato in carcere per sei mesi nel 2015 per spaccio di armi da fuoco illegali e affiliazione a un gruppo terroristico. 


    Sui social media è iniziato a girare il video dell’attentatore che urlava in arabo, sparando ai passanti con un fucile d’assalto in una strada residenziale.


    Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha incontrato subito dopo l’attentato il ministro della Difesa Benny Gantz, il ministro della pubblica sicurezza Omer Bar Lev, il capo di stato maggiore dell’IDF Aviv Kohavi, il capo della polizia israeliana Kobi Shabtai e dello Shin Bet Ronen Bar per discutere della risposta dello Stato ebraico. La polizia israeliana è stata messa al livello di allerta più alto per la prima volta dall’operazione nel maggio 2021. Le forze dell’ordine si concentreranno sulla sicurezza pubblica visibile e metterà più agenti nelle strade e nelle aree affollate. Mentre l’esercito ha annunciato l’invio di rinforzi in Cisgiordania. 


    “Cittadini di Israele, chiedo, insieme a voi, di condividere l’immenso dolore delle famiglie e augurare una pronta guarigione ai feriti. Siamo tutti responsabili gli uni degli altri. Dobbiamo essere tutti responsabili e vigili” ha dichiarato il Premier israeliano alla stampa. “Stiamo affrontando un periodo difficile. – ha aggiunto – Abbiamo esperienza nell’affrontare il terrorismo, fin dall’inizio del sionismo. Non ci spezzeranno allora e non ci spezzeranno ora”.


    “Il segreto della nostra esistenza è la responsabilità reciproca tra noi e la nostra determinazione a difendere la casa che abbiamo costruito, ad ogni costo” ha concluso Bennett. 


    Anche il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha condannato l’attacco terroristico in una rara dichiarazione, secondo quanto riportato dai media israeliani. “L’uccisione di civili israeliani e palestinesi porterà solo a un deterioramento della situazione prima del Ramadan” ha affermato Abu Mazen.


    Mentre Hamas ha elogiato l’attacco in una dichiarazione sul suo sito web. “Rispondere ai crimini e al terrorismo dell’occupazione è un diritto legittimo per tutto il nostro popolo fino a quando l’occupazione non sarà rimossa dalla nostra terra”, si legge nella nota.


    La sparatoria a Bnai Brak è solo l’ultimo attacco di una nuova ondata di terrorismo, le cui vittime, in meno di una settimana sono salite a 11.


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