Dopo tre giorni senza cibo né elettricità né internet nella camera bunker del loro kibbutz, mentre i terroristi di Hamas compivano atrocità inenarrabili, una donna panamense ha deciso di fare una promessa al suo compagno.
Così Denise ha sposato David con rito civile e la coppia vive nel kibbutz Kissufim. I due si sono nascosti in casa per tre giorni durante il brutale attacco terroristico di Hamas. Dopo essere sopravvissuta all’aggressione, Denise ha deciso definitivamente di convertirsi all’ebraismo. “Ora mi sento parte di tutto questo e voglio diventare ebrea a tutti gli effetti” ha detto la donna.
David ha 39 anni ed è un ebreo israeliano; Denise ha 27 anni ed è originaria di Panama. David lavora in una fabbrica nel sud d’Israele e Denise bada invece ai bambini del kibbutz. Si sono conosciuti nel 2019, mentre David era a Panama, e si sono innamorati subito. Denise lo ha seguito presto in Israele.
Il 7 ottobre i terroristi di Hamas hanno tentato di entrare nella casa in cui si nascondeva la coppia. Miracolosamente, i miliziani non sono riusciti a entrare. Dopo tre giorni, David e Denise hanno sentito parlare ebraico fuori dalla porta. Attraverso un piccolo foro nella finestra, hanno visto i soldati dell’IDF. Dopo essere stati salvati, sono stati portati in un albergo vicino al Mar Morto in cui erano stati evacuati i residenti del kibbutz; solo di recente sono tornati a Kissufim.
A seguito dell’esperienza traumatica del 7 ottobre, Denise ha deciso di voler far parte del popolo ebraico e ha iniziato un processo di conversione totale. Ad aiutarla è l’organizzazione no-profit Shavei Israel, con sede a Gerusalemme, che lavora a stretto contatto con il Rabbinato Capo di Israele e con le istituzioni ebraiche di tutto il mondo.
“Il trauma che ho vissuto mi ha legato fortemente ad Israele e al popolo ebraico. Ora sento che sono parte di questo e voglio essere ebrea”, ha detto Denise.
“Siamo profondamente commossi dalla storia di Denise e dalla sua sincera decisione di unirsi al popolo ebraico e convertirsi secondo l’Halakhah”, ha affermato Michael Freund, presidente di Shavei Israel. “È davvero commovente. Faremo tutto il possibile per assisterla nel suo viaggio spirituale verso il popolo ebraico”.