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    Riscaldamento globale e migrazione della fauna marina – lo studio dell’Università di Tel Aviv

    Secondo
    uno studio pubblicato sulla rivista Global Ecology and Biogeography dai
    ricercatori dell’Università di Tel Aviv, decine di specie marine nel Mar
    Mediterraneo stanno cambiando i propri habitat migrando in acque più profonde e
    quindi più fredde. Ma perché?

    La
    ricerca, condotta dagli studenti Shahar Chaikin e Shahar Dubiner sotto la
    supervisione del Professor Jonathan Belmaker, ha individuato le cause della
    migrazione nel riscaldamento globale degli ultimi anni. La modalità di spostamento,
    inoltre, non è uniforme per tutta la fauna marina, poiché le specie di acqua
    fredda raggiungono maggiore profondità rispetto a quelle d’acqua calda.

    Questo
    fenomeno è stato significativamente più evidente nel Mar Mediterraneo che “era
    caldo in primo luogo – ha spiegato il professor Belmaker – Si sta raggiungendo
    il limite della capacità di molte specie. Anche se queste scendono in profondità
    per sfuggire alle acque calde e riescono a adattarsi, c’è comunque un limite:
    il fondo del mare”. La temperatura del Mediterraneo aumenta di un grado
    Celsius ogni trent’anni: un rapporto che, finora, sta solamente accelerando.

    All’inizio
    del mese, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) ha affermato che gli ultimi
    sette anni – dal 2015 al 2021 – sono stati i più caldi mai registrati da quando
    esistono le rilevazioni scientifiche della temperatura. Il rapporto preliminare
    sullo stato del clima, esposto all’apertura della conferenza sul clima COP26
    delle Nazioni Unite, ha affermato che il riscaldamento globale dovuto alle
    emissioni di gas serra minaccia “ripercussioni di vasta portata per le
    generazioni attuali e future”.

    Segnali
    significativi che, da anni ormai, ribadiscono la necessità di introdurre misure
    concrete per riassestare l’ecosistema. L’accordo di Parigi del 2015 aveva
    impegnato i paesi nel limitare il riscaldamento globale, ma da allora il mondo
    ha assistito ad una serie di disastri meteorologici, tra cui gli incendi Australia
    e le piogge estreme che hanno causato massicce inondazioni in Asia, Africa,
    Stati Uniti ed Europa. Perciò la COP26 ha un’importanza essenziale per quella
    che sarà non più solo la sopravvivenza degli animali, ma di tutti gli esseri
    viventi, all’interno del globo.

     

     

     

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