
“Mi chiamo Gal, sono ebrea e ne ho abbastanza di questo odio” queste le parole con cui l’attrice israeliana Gal Gadot ha aperto il suo discorso dall’Anti-Defamation League (ADL). Durante il suo speech Gal Gadot ha chiesto il rilascio degli ostaggi e ha raccontato come ha trovato conforto in una sinagoga dopo il 7 ottobre, dichiarando di non poter restare in silenzio ed esortando gli ebrei di tutto il mondo ad alzare la propria voce. “Non possiamo trattenere il respiro e implorare il sostegno degli altri”
Durante la serata Gadot è stata insignita dell’International Leadership Award per i suoi sforzi nella lotta all’antisemitismo. “Sono una moglie, sono una madre e ne ho abbastanza di questo odio. Affronteremo l’antisemitismo, lo denunceremo, non permetteremo a nessuno di sconfiggerci o di definirci. Perché il nostro amore è più forte del loro odio”. Il suo discorso ha fatto il giro del web in poche ore ricevendo un’ovazione dal pubblico presente in sala. Riflettendo sull’impatto dell’attacco di Hamas del 7 ottobre su Israele, Gadot ha condiviso come gli eventi dell’ultimo anno l’abbiano profondamente colpita. “Nei giorni successivi al 7 ottobre, eravamo tutti sconvolti. Come molti di voi, ero incollata agli schermi di telefoni e televisori inerme davanti agli orrori provenienti da Israele e all’odio che si riversava qui e in tutto il mondo – ha detto – Non sono una persona religiosa o osservante, ma mi sono ritrovata in una sinagoga e lì, ho finalmente sentito conforto. Ho sentito l’abbraccio del popolo ebraico e il potere della nostra comunità. Non dimenticherò mai quella sensazione”. Gadot ha poi sottolineato le conseguenze globali dell’antisemitismo: ” Il 7 ottobre ci ha mostrato che ciò che accade agli ebrei in Israele colpisce gli ebrei ovunque. E questo vale in entrambi i sensi: non solo ciò che accade lì colpisce noi qui, ma ciò che accade qui colpisce loro là”. L’attrice ha raccontato poi delle sue radici, della sua vita in Israele come nipote di sopravvissuti alla Shoah, e definendosi orgogliosa del suo essere ebrea ed israeliana. “Sono nata e cresciuta nel centro d’Israele. Da nonni sopravvissuti alla Shoah. Da famiglie israeliane diverse ma che mi rendono egualmente orgogliosa della mia molteplice identità ebraica”. L’attrice ha poi postato sui social scatti della serata di premiazione, l’ennesimo gesto per ribadire la fierezza del proprio ebraismo.