Sul divano della casa di Ditza Or, nella zona meridionale della Samaria, c’è un poster di cartone a grandezza quasi naturale di suo figlio Avinatan. Una foto scattata poco prima che il ragazzo venisse rapito a Gaza: in questo scatto Avinatan appare in forma, con i capelli dorati, proprio come una star del cinema.
“È un ragazzo così bello” dice sua madre sorridendo. Avinatan ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica ed è stato immediatamente accettato per lavorare nel team di sviluppo di un’enorme multinazionale. È un racconto toccante quello di questa madre orgogliosa di suo figlio, un sorriso che per un momento sembra alleggerire, solo un po’, l’oscurità che si nasconde nel suo cuore. L’oscurità che combatte con grande coraggio da quasi sette mesi in cui Avinatan è tenuto prigioniero nelle mani di Hamas. Ditza e Yaron, il padre del ragazzo, non hanno più notizie di loro figlio ormai da ottobre.
“Tutto quello che abbiamo è il video in cui si vede il suo rapimento insieme a Noa” dice Ditza. “Purtroppo, dalle testimonianze delle persone che sono state rilasciate abbiamo appreso che una volta raggiunte le profondità dell’inferno, lì a Gaza, i terroristi hanno separato gli uomini dalle donne. Alcuni di quelli che sono stati rilasciati hanno detto che Noa stava bene. Tuttavia, nessuno ha visto Avinatan. Non sappiamo nulla di lui” racconta la donna durante un’intervista rilasciata alla stampa locale.
Noa Argamani è la fidanzata di Avinatan, la sua compagna da ormai due anni. In molti hanno riconosciuto Avinatan e Noa dal video del loro rapimento, che è diventato uno dei simboli del 7 ottobre. Quel video orribile video che li ha trasformati in Romeo e Giulietta della guerra, due bellissimi giovani innamorati che venivano bruscamente e forzatamente separati l’uno dall’altro.
Avinatan è ancora uno dei tanti uomini ancora tenuti prigionieri da Hamas. “Dove sono Avinatan e Noa? Perché non sono seduti qui insieme a me? Vorrei averli qui, a tenersi per mano bevendo una tisana, parlando dei loro piani per un futuro condiviso” dice ancora Ditza, la mamma del ragazzo.
E ciò che è ancora più doloroso per Ditza è che non ha ancora incontrato Noa di persona, non l’ha ancora ospitata nella sua casa. Avinatan e Noa si sono conosciuti alla Ben-Gurion University; non hanno studiato nella stessa classe eppure si sono innamorati. “Stavamo aspettando di vedere se la loro relazione diventava più seria per fare le presentazioni” dice Ditza. “A novembre, avevano in programma di trasferirsi insieme a Tel Aviv” racconta la donna.
Avinatan è il secondo dei suoi sette figli. Tre di loro sono già sposati con figli, e la donna è già nonna di nove nipoti. “All’inizio, subito dopo il 7 ottobre, tutti i miei figli sono venuti qui e hanno dormito con me. La casa era piena. Aspettavamo tutti insieme il ritorno di Avinatan” racconta la donna. Ma quel periodo è finito, e ora, dopo troppi mesi, Ditza aspetta sola il ritorno di suo figlio e della sua compagna Noa, speranzosa che potrà finalmente vederli insieme felici.