Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, ha creato una nuova unità per dare la caccia ai terroristi che hanno avuto un ruolo nel massacro avvenuto il 7 ottobre nel Sud di Israele.
Il suo nome in codice è Nili, acronimo della frase del primo libro di Samuele: “Netzakh Yisrael Lo Yishaker”, che tradotto significa “La Gloria di Israele non cadrà”. Un nome che rimanda ad una pagina leggendaria della storia dello Stato ebraico, quella dell’organizzazione spionistica ebraica che durante la Prima Guerra Mondiale collaborò con il Regno Unito nei combattimenti contro l’Impero ottomano.
Il team, che in termini tecnici viene definito “cerca e distruggi”, è concentrato su diversi elementi di spicco di Hamas, sia nella Striscia di Gaza che all’estero, e si muove in maniera indipendente. Attualmente nel mirino dell’unità Nili ci sono i terroristi che hanno fatto irruzione in Israele e i comandanti di Nukbha, le forze speciali delle Brigate Ezzedin al-Qassam.
Nelle ultime settimane l’unità Nili, attraverso il coinvolgimento del personale d’intelligence e di uomini sul campo, ha fornito dati e coordinate all’aviazione per raid dall’alto. Il lavoro di questo team ha portato all’uccisione di diversi elementi di spicco del gruppo terroristico a Gaza tra cui quattro membri del Consiglio esecutivo, compresa la vedova del cofondatore di Hamas, Jamala al Rantisi; Bilal al Kedra, comandante dell’unità di Khan Younis e ritenuto alla testa dei raid nei kibbutz di Nirim e Nir Oz; Alì Qadi, comandante delle forze Nukhba e attore chiave nell’attacco alla zona di confine; Muhammad Katmash, numero due della gruppo che si occupa del lancio di razzi.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dai media israeliani, potrebbe far parte di questa unità anche il Mossad, per le missioni all’estero, e dei commandos delle forze speciali, dalla Shayetet 13 della Marina alla Sayeret Matkal.
Negli ultimi cinquant’anni la decisione di costituire un gruppo “ad hoc” per la caccia ai terroristi palestinesi è stata presa due volte: la prima volta nel 1972, con l’Operazione “Ira di Dio”, con la quale Golda Meir diede il via libera ai servizi segreti per stanare e uccidere i responsabili di “Settembre Nero”, il commando terrorista palestinese che aveva massacrato 11 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco; nel 1999, con la formazione del JWR, che aveva il compito di gestire al meglio blitz aerei e terrestri contro esponenti del terrorismo palestinese.