Gli ostaggi venivano picchiati e maltrattati “quasi ogni giorno”. Lo ha affermato il dottor Itai Pessach, responsabile delle cure mediche per i quattro ostaggi israeliani salvati sabato e che ora si trovano allo Sheba Medical Center di Tel HaShomer.
Il medico ha sottolineato che gli otto mesi passati in prigionia “hanno lasciato un segno significativo sulla loro salute”, nonostante sembrassero esternamente in buone condizioni. “Non assumendo abbastanza proteine i loro muscoli sono estremamente deteriorati, ci sono danni anche ad altri sistemi a causa di ciò”, aggiunge, sottolineando che la fornitura di cibo e acqua variava, e che venivano spostati più volte e gestiti da guardie diverse. “Ci sono stati periodi in cui non hanno praticamente ricevuto cibo”, ha aggiunto Pessach.
Le condizioni disumane in cui vivevano durante la prigionia “hanno avuto un effetto significativo sulla salute”, anche dal punto di vista psicologico, spiega il dottor Pessach, che ha curato alcuni degli ostaggi rilasciati a novembre. Il danno psicologico di questi quattro è più intenso a causa del periodo di tempo in cui sono stati trattenuti, ha spiegato alla CNN. Infatti secondo il medico dello Sheba Medical Center, “col passare del tempo, la speranza di essere rilasciato diminuisce e inizi a chiederti se tutto questo finirà mai”. “Nel momento in cui si perde quella fede si arriva al punto di rottura” ha concluso.