Qaid Farhan Alkadi, 52 anni, beduino, è tornato finalmente a casa dopo 326 giorni di prigionia nelle mani di Hamas. L’uomo era stato rapito il 7 ottobre. “Non riesco ancora a credere che sia qui”, ha detto suo figlio Saad. “Papà sta bene. Appena l’ho visto, l’ho subito abbracciato, gli ho detto quanto lo amiamo e che non abbiamo mai smesso di pregare per lui”. Dopo aver incontrato Alkadi al Soroka Medical Center di Be’er Sheva, dove è stato portato dopo il suo salvataggio, i suoi parenti hanno condiviso alcune informazioni circa la sua forma fisica. L’uomo ha perso molto peso in cattività, sopravvivendo perlopiù con pane e non mangiando tutti i giorni. Questa mattina l’uomo ha abbracciato il suo figlio più piccolo, un bimbo di un solo anno, compiuto mentre l’uomo era in ostaggio.
“È in piedi e parla tranquillamente. Pensava costantemente alla sua famiglia e non ha mai perso la speranza. Non sappiamo come sia sopravvissuto, ma ce l’ha fatta, e questo è ciò che conta” hanno detto i suoi familiari. L’ospedale ha riferito che Alkadi è pienamente cosciente e in buone condizioni. In un filmato girato al Soroka si vedono i suoi parenti che corrono verso di lui mentre arriva in elicottero.
Il figlio più giovane di Alkadi, Habib, che aveva solo due mesi quando suo padre è stato rapito, è stato finalmente portato in ospedale dallo zio Ismail. “Gli abbiamo detto: ‘Incontrerai tuo padre’ e lui ha sorriso, non capendo appieno cosa stava succedendo”, ha detto Ismail alla stampa locale. “Ricevere la notizia della sua liberazione è stato come rinascere. Speriamo di vederlo in buona salute” ha detto il fratello di Alkadi, Hatem. “Dopo 11 mesi, è più magro di come lo avevamo lasciato, ma è vivo. Speriamo che questa gioia arrivi presto per tutte le famiglie degli ostaggi” ha detto suo fratello.