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    La Russia vieta all’Agenzia ebraica di operare nel paese. Non accadeva da 30 anni

    L’Agenzia Ebraica non
    potrà operare in Russia. Lo riporta il Jerusalem Post. Il governo
    russo ha ordinato all’organizzazione che lavora per mantenere i legami tra le
    comunità ebraiche della Diaspora e Israele e per facilitare l’immigrazione
    nello Stato ebraico, di interrompere tutte le operazioni nel paese. È la prima
    volta, dalla dissoluzione dell’Unione sovietica, che l’organizzazione no profit
    israeliana vede limitarsi gli sforzi per aiutare gli ebrei russi a emigrare in
    Israele.

     

    Funzionari dell’Agenzia
    ebraica hanno confermato che la lettera è stata ricevuta, ma hanno rifiutato di
    commentare quanto sta accadendo.

    “Come parte del
    lavoro della delegazione dell’Agenzia ebraica in Russia, occasionalmente ci
    viene richiesto di apportare alcuni aggiustamenti, come richiesto dalle
    autorità”, ha spiegato un portavoce dell’Agenzia, aggiungendo che “i
    contatti con le autorità avvengono continuamente, con l’obiettivo di continuare
    le nostre attività in conformità con le regole stabilite dagli organismi competenti.
    Ancora oggi, un tale dialogo ha luogo.”

     

    L’organizzazione, in
    consultazione con il Ministero degli Esteri e l’Ufficio del Primo Ministro in
    Israele, sta cercando di trovare una soluzione per far sì che gli ebrei russi
    che hanno tutta la documentazione pronta per fare l’Aliyah, possano partire per
    lo Stato ebraico.

     

    Questo clima di
    tensione tra Israele e il Cremlino si avverte anche nelle stesse comunità
    ebraiche russe, infatti secondo una fonte ascoltata dal quotidiano israeliano,
    “le persone della comunità ebraica temono di non essere in grado di
    lasciare il paese”.

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