L’Agenzia Ebraica non
potrà operare in Russia. Lo riporta il Jerusalem Post. Il governo
russo ha ordinato all’organizzazione che lavora per mantenere i legami tra le
comunità ebraiche della Diaspora e Israele e per facilitare l’immigrazione
nello Stato ebraico, di interrompere tutte le operazioni nel paese. È la prima
volta, dalla dissoluzione dell’Unione sovietica, che l’organizzazione no profit
israeliana vede limitarsi gli sforzi per aiutare gli ebrei russi a emigrare in
Israele.
Funzionari dell’Agenzia
ebraica hanno confermato che la lettera è stata ricevuta, ma hanno rifiutato di
commentare quanto sta accadendo.
“Come parte del
lavoro della delegazione dell’Agenzia ebraica in Russia, occasionalmente ci
viene richiesto di apportare alcuni aggiustamenti, come richiesto dalle
autorità”, ha spiegato un portavoce dell’Agenzia, aggiungendo che “i
contatti con le autorità avvengono continuamente, con l’obiettivo di continuare
le nostre attività in conformità con le regole stabilite dagli organismi competenti.
Ancora oggi, un tale dialogo ha luogo.”
L’organizzazione, in
consultazione con il Ministero degli Esteri e l’Ufficio del Primo Ministro in
Israele, sta cercando di trovare una soluzione per far sì che gli ebrei russi
che hanno tutta la documentazione pronta per fare l’Aliyah, possano partire per
lo Stato ebraico.
Questo clima di
tensione tra Israele e il Cremlino si avverte anche nelle stesse comunità
ebraiche russe, infatti secondo una fonte ascoltata dal quotidiano israeliano,
“le persone della comunità ebraica temono di non essere in grado di
lasciare il paese”.