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    La minaccia dei droni iraniani in Russia e gli aiuti dello Stato Ebraico

    Israele starebbe fornendo all’esercito ucraino “intelligence di base” per contrastare i droni iraniani utilizzati dalla Russia nell’ultimo mese. La notizia, riportata dal New York Times, arriverebbe da un alto funzionario ucraino, che ha parlato anche di una collaborazione tra l’esercito e una società di sicurezza israeliana privata, che starebbe fornendo agli ucraini immagini satellitari delle posizioni militari russe.

     

    Infatti da settembre la Russia ha iniziato a utilizzare il drone suicida Shahed-136 di fabbricazione iraniana. Secondo le stime del funzionario ucraino, nella giornata di ieri sarebbero stati abbattuti 9 droni e circa 50 ne sono stati abbattuti durante questa settimana. La scarsa efficacia di questi UAV sarebbe dovuta alla loro lentezza e al volo a bassa quota, che permette di prenderli di mira molto più facilmente, secondo quanto riferito dalla fonte del New York Times.

     

    Sebbene questi droni iraniani non siano efficaci come Mosca sperava, per lo Stato Ebraico e per gli Stati Uniti, che ne hanno visto l’utilizzo in Yemen, in Iraq e nel Golfo, l’esportazione di questi armamenti sta diventando sempre di più una preoccupazione. Infatti la consegna di centinaia di droni suicidi all’esercito russo è sintomo di una crescita del programma di droni iraniano e quindi una maggiore minaccia alla stabilità della regione.

     

    Proprio la crescente minaccia dei droni ha portato i paesi della Nato a valutare la forniture maggiori di difese aeree all’Ucraina, che questa settimana ha rinnovato la sua campagna per fare pressione sull’Occidente affinché fornisca armi difensive più avanzate, soprattutto a seguito della distruzione del ponte della Crimea sabato scorso.

     

    La Germania ha iniziato a trasferire quattro unità antimissilistiche, mentre i Paesi Bassi e la Francia si sono impegnati a fornire armi difensive. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accettato di fornire all’esercito ucraino due unità di sistemi missilistici terra-aria avanzati nazionali, noti come NASAMS, che forniscono una copertura a corto e medio raggio di 30- 50 chilometri.

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