
Tal Levy, fratello di Or Levy, ex ostaggio di Hamas, ha descritto le dure condizioni e la fame che suo fratello ha dovuto subire durante i suoi 491 giorni di prigionia. “Affamare gli ostaggi era una politica intenzionale, un’idea di Yahya Sinwar “, ha detto. Secondo la testimonianza rilasciata ai media locali da Tal, il fratello non sarebbe sopravvissuto a lungo se fosse rimasto prigioniero per altre due o tre settimane. Anche l’altro fratello di Or, Michael, ha rilasciato una dichiarazione allo Sheba Medical Center: “Ieri, dopo 491 giorni di inferno, Or è tornato da noi – ha detto Michael – Era imprigionato nei tunnel di Hamas, tagliato fuori dal mondo, dalla sua vita, dalla sua famiglia. Per 491 giorni, ogni minuto è stata una battaglia per lui: fisica, mentale, emotiva”.
Or è stato rapito il 7 ottobre del 2023 dal “rifugio della morte” dove era fuggito con la moglie Einav e molti altri durante l’attacco di Hamas al Nova Festival. La moglie è stata uccisa in quel rifugio, insieme ad altre 15 vittime. Ieri, Or è finalmente tornato a casa e si è riunito al figlio di 3 anni, Almog, ma ha anche ricevuto la devastante notizia della morte della moglie. “È stato tenuto in un tunnel senza saper nulla della moglie”, ha detto ieri sua madre, Geula.
Michael ha continuato descrivendo lo stato fisico di Or: “Dopo un anno e quattro mesi, ho rivisto mio fratello. L’ho abbracciato, ma non era più lo stesso Or che aveva lasciato casa il 7 ottobre 2023. Or è tornato in deboli condizioni. Per 16 mesi è stato scalzo, affamato e nella costante paura che ogni giorno sarebbe stato l’ultimo” ha raccontato Michael. La sua più grande paura è stata confermata quando è stato liberato. Per 491 giorni ha aspettato per avere notizie di sua moglie, Einav. Tuttavia, ha saputo, solo quando è stato liberato, che era stata assassinata da Hamas. Ieri, ha finalmente incontrato Almog suo figlio, che gli ha chiesto: ‘Perché ci hai messo così tanto a tornare?’. Per 491 giorni, mio fratello e altri ostaggi hanno vissuto l’inferno lì, ma niente e nessuno li aveva preparati a ciò che avrebbero ritrovato qui, in Israele”.
Michael ha sottolineato l’urgenza di continuare la lotta per riportare a casa altri ostaggi. “Ogni momento e ogni secondo lì è critico. La nostra lotta non è finita qui. Il ritorno di Or è un miracolo, ma tutto il popolo d’Israele merita questo tipo di miracoli. Mio fratello è qui, ma ci sono altri fratelli e sorelle nell’inferno di Gaza. Non dobbiamo dimenticarli o smettere di combattere”. Tal Levy ha condiviso anche con Keshet News notizie circa la graduale ripresa di Or. “Or si sta riprendendo lentamente – ha detto – Ieri è stata una giornata un po’ dura e confusa per lui, non ha dormito molto. Si è seduto con mia madre e mio fratello e ha condiviso le esperienze della prigionia. Si è addormentato solo alle 7 del mattino”. Tal ha spiegato come “le storie che racconta siano incredibilmente difficili da ascoltare. Non riesco nemmeno a descriverle. Se potessi condividere tutto quello che ci ha raccontato e se il pubblico sapesse cosa hanno passato e le scarse possibilità che avevano di sopravvivere in quelle condizioni. L’uomo che ho visto ieri non sarebbe sopravvissuto altre due o tre settimane, o un mese di prigionia”.
Tal ha anche confermato che Or era a conoscenza della politica intenzionale di affamare gli ostaggi imposta da Yahya Sinwar. Secondo quanto condiviso, Sinwar ordinava di far morire di fame gli ostaggi uomini. Tal ha aggiunto che Or aveva inizialmente rifiutato di essere liberato e aveva suggerito che un altro ostaggio venisse rilasciato al suo posto. “Si sentiva molto in colpa per essere stato liberato mentre altri erano ancora prigionieri. Gli abbiamo detto che quanto importante fosse la sua presenza ora per Almog, suo figlio che aveva perso anche la mamma”.
Tal ha anche descritto l’incontro emozionante tra Or e Almog. “Almog lo ha riconosciuto immediatamente. La paura di tutti era che il figlio non lo riconoscesse. Ma per mio fratello l’idea di riabbracciare suo figlio è stata l’unica cosa che l’ha fatto sopravvivere all’inferno della prigionia. Il ricongiungimento è stato incredibile, è stato come se non si fossero mai separati”. Appena tornato a casa, Or ha messo a letto Almog per la prima volta dopo tanto tempo. “Era il sogno che mio fratello faceva ogni notte durante la prigionia. Sognava di mettere a letto suo figlio Almog e ora finalmente l’ha fatto” ha concluso Tal Levy.