
Il governo israeliano ha risposto con fermezza al nuovo rapporto delle Nazioni Unite che accusa Israele di aver commesso “atti genocidi” durante la guerra a Gaza, inclusa la distruzione intenzionale di strutture sanitarie per le donne e l’uso della violenza sessuale come arma di guerra.
La missione permanente di Israele presso le Nazioni Unite a Ginevra ha definito il rapporto “infondato, fazioso e privo di credibilità”, sottolineando che l’IDF ha direttive chiare che proibiscono categoricamente tali comportamenti, in conformità con gli standard internazionali.
“Anziché concentrarsi sui crimini contro l’umanità e i crimini di guerra perpetrati da Hamas nel peggior massacro contro il popolo ebraico dalla Shoah, l’ONU sceglie ancora una volta di attaccare Israele con accuse false e infondate, comprese quelle di violenza sessuale. Questo non è un Consiglio per i Diritti Umani, è un Consiglio per i Diritti del Sangue”, ha dichiarato Netanyahu, che lo ha definito anche “un circo anti-israeliano” e “un’organizzazione corrotta e irrilevante che sostiene il terrorismo”. Netanyahu ha ricordato inoltre che Israele ha deciso di ritirarsi dal Consiglio circa un mese fa.
Il portavoce del Ministero degli Esteri, Oren Marmorstein, ha dichiarato: “Si tratta di uno dei peggiori casi di ‘blood libel’ che il mondo abbia mai visto. Accusa le vittime dei crimini commessi contro di loro. Hamas è l’organizzazione che ha perpetrato atrocità sessuali orribili contro gli israeliani. Questo è un documento malato, che solo un’organizzazione antisemita come l’ONU poteva produrre”.
Anche il leader del Partito dell’Unità Nazionale, Benny Gantz, ha espresso sdegno per il rapporto. “Questo è un abisso morale e una cecità imperdonabile. – ha affermato – Chi ha scritto e firmato questo rapporto non solo mente, ma danneggia la sicurezza globale e sostiene il terrorismo, l’antisemitismo e le calunnie di sangue”.
La Dott.ssa Cochav Elkayam-Levy, presidente della Commissione Civile sui Crimini di Hamas contro Donne e Bambini del 7 ottobre, ha denunciato il rapporto come parte di una narrazione distorta. “Da quel giorno, assistiamo a tentativi di equiparare moralmente Israele e Hamas. È una comparazione falsa e dolorosa che danneggia le vittime e la giustizia”, ha sottolineato.
Il Ministero degli Esteri ha concluso ribadendo: “Questo rapporto è una vergogna storica e chiunque creda nella verità e nella giustizia deve rifiutarlo.”