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    ISRAELE

    Israele: “Hezbollah responsabile di un duplice crimine di guerra”

    Nelle ultime 24 ore Israele ha attaccato 1600 obiettivi terroristici in Libano, avvertendo prima con telefonate, comunicazioni radiofoniche, siti internet e sms i civili di evacuare alcune zone del Paese interessate dalle operazioni militari. Sono queste le ultime informazioni fornite dal portavoce del governo israeliano, David Mencer che, nel corso di una conferenza stampa, martedì 24 settembre, ha accusato l’organizzazione terroristica di Hezbollah di un “doppio crimine di guerra”: «Hezbollah sta mettendo in pericolo i cittadini libanesi usandoli come scudi umani per nascondere le loro armi e per portare avanti attacchi contro Israele».
    «Preferiremo sempre una soluzione diplomatica» ha ribadito Mencer «ma per 11 mesi e mezzo Hezbollah l’ha rifiutata e il governo libanese non è stato in grado di fare pressioni sull’organizzazione terroristica». Mencer ha spiegato che «l’Iran ha creato un anello di organizzazioni terroristiche [intorno ad Israele] da Hezbollah in Libano, Huthi in Yemen e altre milizie. Riceviamo missili anche dall’Iraq. Siamo in alta allerta».
    A Shalom il portavoce del governo israeliano ha risposto sull’eventuale impatto dell’escalation militare in Libano sui colloqui per un cessate il fuoco, considerando che Hezbollah ha affermato che i suoi attacchi sono direttamente collegati alle operazioni militari a Gaza. Mencer ha spiegato che «la preoccupazione di Hezbollah di lanciare missili verso Israele per sostenere la causa palestinese non ha senso. Da oltre 76 anni molti palestinesi dentro al Libano non hanno mai ottenuto la cittadinanza. […] Si tratta di un odio patologico contro Israele». Le negoziazioni con Hamas, secondo quanto riferito dal portavoce israeliano, stanno proseguendo sulla base delle linee previste dagli Stati Uniti per prevedere il ritorno degli ostaggi e per raggiungere gli altri obiettivi della guerra.
    Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che le azioni militari israeliane sono dirette contro l’organizzazione terroristica di Hezbollah e non contro il popolo libanese. Operazioni che hanno l’obiettivo di prevenire la minaccia di Hezbollah (eliminando leader di Hezbollah, i missili e le armi del gruppo), secondo quanto ribadito in data odierna nel corso della conferenza stampa. Mencer ha anche sottolineato che «alcuni dei leader di Hezbollah che abbiamo eliminato hanno sangue americano sulle loro mani e di 250 marine US degli anni ’80, oltre che di soldati francesi».
    Dal giorno successivo al massacro del 7 ottobre, Hezbollah ha attaccato Israele con missili, droni ed oltre 9100 razzi, ferendo oltre 345 israeliani ed uccidendo 48 persone tra cui 12 bambini drusi israeliani su un campo da calcio. L’organizzazione terroristica ha colpito città del nord, abitazioni civili, kibbutzim e bestiame. Sono oltre 63mila gli israeliani evacuati dal nord del paese per motivi di sicurezza. «Non è una realtà sostenibile» ha spiegato Mencer.

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