Il capo del Mossad, David Barnea, sta spingendo per una strategia che miri direttamente a Teheran, considerata il principale sostenitore del gruppo ribelle sciita. Secondo i media israeliani, Barnea ha sottolineato durante discussioni di alto livello che i tre attacchi israeliani precedenti contro obiettivi Houthi non hanno portato i risultati sperati. “Dobbiamo affrontare direttamente l’Iran” avrebbe dichiarato Barnea, citato da Channel 13. “Se attacchiamo solo gli Houthi, non è certo che riusciremo a fermarli”.
Nonostante queste considerazioni, Netanyahu si è opposto all’approccio del capo del Mossad, affermando che l’Iran “è una questione separata, che verrà affrontata a tempo debito”. Durante un evento di accensione delle candele di Chanukkà a Gerusalemme, il Premier ha dichiarato: “Come i Maccabei del passato, colpiremo i nostri oppressori e chiunque minacci la nostra esistenza. Gli Houthi impareranno ciò che Hamas, Hezbollah e il regime di Assad hanno già imparato: Israele non si arrenderà mai”.
Negli ultimi dieci giorni, gli Houthi hanno intensificato le loro operazioni contro Israele, lanciando cinque missili balistici e diversi droni, in solidarietà con Gaza durante il conflitto in corso con Hamas. Gli attacchi hanno incluso un missile che ha colpito un parco a Jaffa, ferendo 16 persone, e un drone schiantatosi vicino ad Ashkelon. Nonostante la maggior parte degli attacchi sia stata intercettata, l’IDF ha avvertito che gli Houthi continuano a rappresentare una minaccia significativa. Il capo dell’Aeronautica israeliana, il generale maggiore Tomer Bar, ha affermato che le operazioni contro gli Houthi saranno intensificate. “Abbiamo già colpito gli Houthi tre volte e aumenteremo il ritmo e l’intensità degli attacchi ogni volta che sarà necessario” ha dichiarato durante una cerimonia di laurea per nuovi piloti.
Per far fronte alla minaccia Houti, Israele sta collaborando con gli Stati Uniti per rafforzare la risposta agli attacchi. Secondo fonti anonime citate da Ynet, l’amministrazione americana attuale è favorevole a un’escalation, ma si prevede un supporto ancora maggiore dopo l’insediamento del Presidente eletto Donald Trump. Un funzionario israeliano ha dichiarato: “Gli Houthi pagheranno un prezzo pesante, ma l’impatto più grande si vedrà con Trump in carica, grazie alle sanzioni e a un possibile embargo”.