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    ISRAELE

    Il dolore della famiglia Gvili: “Temiamo che Ran non tornerà mai”

    Il padre del Sergente Maggiore Ran Gvili, l’ultimo ostaggio israeliano ucciso ancora trattenuto nella Striscia di Gaza, ha espresso nelle ultime ore il timore che il corpo del figlio non vengaà mai restituito.

    “Speriamo, naturalmente, che non diventi un altro Ron Arad o Hadar Goldin” ha dichiarato Itzik Gvili in un’intervista a Kan news. “Che non si vada avanti così per molti anni”. Il riferimento è ai due casi simbolo: Goldin, soldato dell’IDF ucciso nel 2014 e il cui corpo è rimasto a Gaza per oltre un decennio, è stato restituito solo questo mese, mentre Arad, navigatore dell’Aeronautica scomparso nel 1988 in Libano, non è mai stato ritrovato.

    Il 7 ottobre 2023, Ran Gvili è stato ucciso dai terroristi di Hamas nel Kibbutz Alumim. Il suo corpo venne poi preso e portato a Gaza. Insieme a lui resta ancora nelle mani di Hamas anche la salma di Sudthisak Rinthalak, cittadino thailandese impiegato come lavoratore agricolo nel kibbutz Be’eri e ucciso lo stesso giorno.

    “Hamas dice di cercare il corpo, ma non vediamo progressi” ha aggiunto il padre. “Probabilmente sanno dove si trova. Stanno giocando. Ci ingannano”. Per quanto riguarda le autorità israeliane, Gvili ha affermato: “So che non sanno molto” sulla posizione esatta dei resti del figlio. Giovedì, Al Jazeera ha riferito che nuove ricerche sarebbero in corso nel quartiere di Zeitoun, a Gaza. Una fonte militare israeliana ha confermato l’indiscrezione a Kan.

    La famiglia teme ora che, con il ritorno di tutti gli ostaggi vivi e della maggior parte dei caduti, l’attenzione pubblica possa diminuire. Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi, principale organizzazione a sostegno dei familiari, ha annunciato che ridurrà significativamente le proprie attività nelle prossime settimane. “Finché Ran non torna, per me è vivo”, ha dichiarato il padre. “È tutto ciò che mi resta da sperare. Forse ci sarà un miracolo”.

    Le autorità israeliane hanno dichiarato Ran Gvili morto nel gennaio 2024 sulla base di prove e informazioni di intelligence. Nonostante ciò, il padre ha spiegato che da ora in avanti intende parlare di più pubblicamente affinché la vicenda non venga dimenticata. “Così come Ran non ha dimenticato il suo popolo quel giorno, non voglio che il popolo dimentichi lui”.

    La madre, Talik Gvili, ha descritto invece questo periodo come “inquietante”, pur dicendosi sollevata per le famiglie che hanno finalmente potuto riabbracciare i loro cari o ricevere una risposta. Ha spiegato che le ricerche nella zona in cui Ran sarebbe stato portato sono costanti e che la famiglia riceve aggiornamenti quotidiani dall’esercito. “Speriamo che lo trovino”, ha detto, senza rinunciare alla speranza di un miracolo: “Dal primo giorno immagino che torni sulle sue gambe. È difficile, non è facile immaginare una cosa simile”.

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