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    ISRAELE

    “Gli ebrei diffondono il male nel mondo”: i post antisemiti dei diplomatici palestinesi

    Un’inchiesta condotta dal gruppo investigativo Gnasher Jew ha rivelato che numerosi diplomatici palestinesi, tra cui ambasciatori e funzionari di alto livello, hanno fatto dichiarazioni antisemite sui social network. La ricerca ha portato alla luce post che celebrano le azioni terroristiche di Hamas, paragonano Israele alla Germania nazista e chiedono l’eliminazione dello Stato di Israele. Il rapporto, pubblicato dal Jewish Chronicle, ha analizzato centinaia di post provenienti da oltre 30 profili di diplomatici e account ufficiali delle ambasciate, sollevando serie preoccupazioni sulla legittimità dei rappresentanti dell’Autorità Palestinese sulla scena internazionale.
    Il 7 ottobre, Hassan Albalawi, vice capo della missione palestinese presso l’Unione Europea, ha celebrato i terroristi di Hamas definendoli “eroici”, mentre Adel Atieh, ambasciatore palestinese presso l’UE, ha descritto i terroristi come “il popolo dei potenti”. Khuloussi Bsaiso, diplomatico palestinese alle Nazioni Unite, ha condiviso una mappa del Medio Oriente senza Israele, commentando: “La Palestina come dovrebbe essere”.
    Questi esempi di retorica estremista si ripetono in diverse parti del mondo. Rana Abuayyash, console presso la missione palestinese a Londra, ha condiviso un post in cui la bandiera israeliana si trasforma in Hitler, oltre a un video in cui Netanyahu viene ritratto sotto la figura del dittatore nazista. In Francia, Hala Abou-Hassira, ambasciatrice palestinese a Parigi, ha tentato di giustificare gli attacchi di Hamas, mentre la diplomatica Nadine Abualheija ha definito Hamas “membri della resistenza palestinese” che hanno “colpito soldati israeliani illegali”.
    In Africa, il console palestinese in Costa d’Avorio ha condiviso un’immagine di un paracadutista con il messaggio “qui per la vittoria”, mentre Thaer Abubaker, ambasciatore in Guinea e Sierra Leone, ha descritto il 7 ottobre come un giorno “eroico” e ha accusato gli ebrei di “diffondere il male nel mondo”. In un post di novembre, Abubaker ha paragonato le immagini di corpi della Shoah a quelle provenienti da Gaza, scrivendo: “Per 75 anni hanno fatto ciò che sostenevano che Hitler avesse fatto”.
    Dennis Ross, ex consigliere per il Medio Oriente di diverse amministrazioni statunitensi, ha dichiarato: “L’Autorità Palestinese non può affermare di essere per la pace e poi sostenere ciò che Hamas ha fatto. Se si vuole una soluzione a due stati, questi tweet sollevano dubbi su che tipo di stato si stia cercando di creare.”
    Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch, ha accusato i diplomatici di “ipocrisia e doppiezza”, sostenendo che “nonostante la pretesa di conformità ai principi di pace, diritti umani e diritto internazionale dell’UE, in realtà questi funzionari difendono apertamente e promuovono le atrocità di Hamas”. Neuer ha aggiunto che i diplomatici dovrebbero essere trattati come “collaboratori di Hamas”.
    Caroline Turner, direttrice di UK Lawyers for Israel, ha definito i risultati dell’inchiesta “allarmanti” e ha espresso la speranza che “ora che tutto ciò è venuto alla luce, i paesi ospitanti reagiranno e richiederanno ai diplomatici di lasciare il loro territorio”.
    L’inchiesta di Gnasher Jew, che ha evidenziato un allineamento con la retorica di Hamas, solleva interrogativi sul ruolo futuro dell’Autorità Palestinese nella governance di Gaza e nella costruzione di una soluzione a due stati.

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