Nella suggestiva location dell’isola Tiberina, si è tenuta la presentazione del libro “Finché un giorno”, primo libro dello scrittore e regista israeliano Shemi Zarhin. Invitato alla presentazione, Alessandro D’Alatri, famoso regista italiano. A moderare Ariela Piattelli.
Ad aprire la serata la moderatrice, che ha spiegato perché è stato scelto proprio Zarhin. Si tratta di uno dei registi più importanti della storia del cinema israeliano oggi alle prese con la sua opera prima come scrittore.
Zarhin ha ringraziato la traduttrice della sua opera, Dalia Padoa, per la traduzione che lo ha “emozionato profondamente, come se l’avessi scritto io in italiano”.
“E’ un libro intenso e impegnativo” ha spiegato Alessandro D’Alatri, ma “in una accezione positiva, poiché c’è una mole immensa di materiali”
A concludere la presentazione, una domanda di D’Alatri a Zarhin sul tema dell’io, che attraversa tutti i personaggi del libro che, come anche gli israeliani, guardando con nostalgia al passato e vedendo con timore il futuro, perdono di vista il presente.