Il conflitto tra Israele e Hezbollah, in parallelo alla guerra contro Hamas a Gaza, si sta intensificando giorno dopo giorno. Negli ultimi giorni, lo scontro tra Israele e il gruppo terroristico sciita libanese ha assunto proporzioni preoccupanti, caratterizzate da pesanti bombardamenti e attacchi mirati dell’esercito israeliano, mentre Hezbollah ha intensificato il lancio di missili verso il territorio israeliano. Nel frattempo circolano voci sulle sorti del capo di Hamas, Yahya Sinwar, che si presume sia stato colpito in uno dei recenti bombardamenti nella Striscia di Gaza.
Attacchi missilistici di Hezbollah contro il nord di Israele
Nelle ultime ore, Hezbollah ha intensificato i suoi attacchi missilistici contro Israele, con un’ondata di oltre 85 razzi che ha colpito l’area di Haifa nelle ultime ore. L’attacco ha provocato il ferimento di tre persone e, tragicamente, ha causato la morte indiretta di un adolescente, vittima di un incidente d’auto mentre cercava rifugio durante le sirene d’allarme. Questo episodio rappresenta uno degli attacchi più pesanti da parte del gruppo, evidenziando la crescente aggressività della campagna condotta da Hezbollah contro Israele.
Raid aerei israeliani contro le installazioni militari e i vertici di Hezbollah
Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato: “Non permetteremo a Hezbollah di continuare ad attaccare i nostri cittadini impunemente. La nostra risposta sarà feroce e mirata”. Nelle ultime ore, infatti, Israele ha ulteriormente intensificato la sua risposta militare con un massiccio bombardamento contro Hezbollah.
Più di 300 attacchi sono stati lanciati dalle IDF in una serie di raid mirati che hanno colpito lanciarazzi, depositi di armi e posizioni strategiche del gruppo terrorista. La portata e l’intensità delle operazioni non hanno precedenti, con attacchi concentrati soprattutto nelle aree da cui Hezbollah lancia missili contro Israele. Prima di avviare queste operazioni, l’IDF ha inviati degli avvertimenti ai civili libanesi affinché evacuassero le aree controllate da Hezbollah, sottolineando che chiunque si trovasse nelle vicinanze dei siti colpiti sarebbe stato considerato a rischio. “Non stiamo mirando ai civili libanesi, ma Hezbollah si nasconde tra di loro e usa i loro villaggi come basi operative”, ha dichiarato il portavoce dell’IDF. Il capo di Stato maggiore dell’IDF, Herzi Halevi, ha confermato che queste operazioni continueranno fino a quando Hezbollah non cesserà i suoi attacchi contro il nord di Israele.
Uno degli attacchi più significativi, tuttavia, è avvenuto venerdì a sud di Beirut, in una delle roccaforti di Hezbollah. L’aviazione israeliana ha colpito un edificio in cui erano presenti due alti comandanti di Hezbollah e altri 14 membri della Forza d’élite Radwan di Hezbollah. Questa operazione ha colpito duramente l’organizzazione, che stava pianificando possibili incursioni contro Israele. Il presidente israeliano Isaac Herzog in un’intervista a Sky News ha parlato del raid, che ha prevenuto un attacco su larga scala simile a quello compiuto da Hamas il 7 ottobre. “Le informazioni di intelligence indicavano che i vertici di Hezbollah stavano pianificando un’invasione coordinata nelle nostre comunità settentrionali, – ha affermato Herzog – Abbiamo impedito una catastrofe”. L’IDF ha confermato che i comandanti uccisi stavano discutendo un’offensiva simile.
La possibile morte del capo di Hamas, Yahya Sinwar
Parallelamente al conflitto al nord, vi sono crescenti speculazioni sulla sorte del leader di Hamas, Yahya Sinwar. Secondo fonti israeliane, Sinwar potrebbe essere “irraggiungibile” o addirittura morto, a seguito di un attacco aereo israeliano. “Siamo in fase di verifica, ma le probabilità che Sinwar sia stato colpito sono alte”, ha riferito un funzionario della sicurezza israeliana. Il portavoce di Hamas ha evitato di commentare queste notizie; tuttavia, l’IDF continua a monitorare la situazione con attenzione.
Un conflitto sempre più complesso
L’intensificarsi del conflitto tra Israele e Hezbollah, in parallelo alla guerra contro Hamas, sta creando un contesto sempre più complesso, in primis per lo Stato ebraico, dove il timore di un conflitto esteso rimane alto, con il nord del Paese che rappresenta un fronte particolarmente vulnerabile. Hezbollah ha promesso di continuare i suoi attacchi, e il segretario generale del gruppo, Hassan Nasrallah, ha dichiarato in un recente discorso: “Israele non riuscirà a riportare i suoi cittadini al nord finché continua a colpire Gaza e il Libano. Non smetteremo di combattere finché l’aggressione contro il nostro popolo non cesserà.” Le forze israeliane si stanno preparando a fronteggiare e rispondere a nuove minacce. “Non esiteremo a continuare le nostre operazioni contro Hezbollah, e saremo inflessibili nel difendere i nostri cittadini”, ha affermato il ministro della Difesa Yoav Gallant.