I nuovi dati del Ministero della Sanità israeliano indicano che nell’ultimo mese l’efficacia del vaccino nella prevenzione del contagio della variante Delta si è ridotta al 64%, rispetto al 94,3 % del mese precedente, quando la variante era molto meno diffusa, come riporta Ynet.
Tuttavia il vaccino sembra notevolmente efficace nel prevenire i casi gravi e il ricovero, soprattutto in coloro che hanno ricevuto due dosi. A maggio i dati indicavano una protezione da malattie gravi del 98,2%, a giugno la percentuale è appena scesa al 93%.
“I vaccini sembrano essere meno efficaci”, ha affermato un funzionario del ministero. “È obbligatorio che gli israeliani di ritorno da un viaggio all’estero vengano sottoposti a test cinque giorni dopo il loro arrivo, oltre ai test condotti all’aeroporto. Il ministero dovrebbe anche considerare una somministrazione di richiamo per la popolazione immunodepressa e anziana”.
Si sta valutando il ripristino immediato di alcune misure per fermare l’attuale aumento dei casi, come il ritorno all’utilizzo del “Green Pass”, che limita l’accesso ad alcuni luoghi ed eventi solo a coloro che sono stati vaccinati o che sono guariti dalla malattia. Si sta considerando anche di somministrare una terza dose di vaccino per chi è a rischio.
Domenica sono stati registrati 292 casi di positività su 37mila test effettuati, portando Il tasso di positività allo 0,7%, 68 i ricoveri e 35 i casi gravi.
Intanto il Primo Ministro Bennett e il Ministro della Salute Nitzan Horowitz hanno deciso, dopo una riunione, di avviare due studi scientifici sui vaccini.
Verrà condotto uno studio tra i pazienti Covid vaccinati al fine di valutare l’efficacia del vaccino e la velocità con cui svanisce nelle persone di varie fasce d’età e con vari disturbi preesistenti. Inoltre verrà fatta una valutazione dell’immunità tra le persone vaccinate nel tempo, mediante test sierologici.