Israele è alle prese con una seconda ondata dell’epidemia del nuovo coronavirus. Il Paese sta facendo i conti con un inatteso aumento di contagi dopo la riapertura di scuole, negozi, bar, ristoranti e siti turistici. Al punto che quasi 200 scuole sono state nuovamente chiuse dopo che i casi fra studenti e insegnanti continuavno ad aumentare. Secondo l’ultimo bilancio ufficiale, riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, dall’inizio dell’epidemia 18.032 persone in totale in Israele sono risultate positive al nuovo coronavirus e 298 sono decedute. Una situazione che ha messo in allarme le autorità. Oggi il ministro della Sanità, Yuli Eldestein, ha detto che l’aumento di nuovi casi, quasi 200 al giorno, è “grave”. Le linee guida del governo, relative al distanziamento sociale e all’uso delle mascherine, “non devono essere prese come consigli ma devono essere messe in pratica altrimenti il virus non ci lascerà”, ha sottolineato il ministro. A correre ai ripari ci ha pensato il Comitato ministeriale israeliano per gli affari legislativi che si appresta a votare un disegno di legge per conferire al governo poteri più estesi in modo da imporre restrizioni per combattere il coronavirus. Questo pacchetto di leggi che dovrebbe rimanere in vigore 10 mesi autorizzerebbe l’esecutivo a dichiarare lo stato di emergenza, a imporre il coprifuoco o un lockdown su singole abitazioni o interi quartieri e di infliggere multe a chi violi le misure di contenimento.