Il Pil di Israele ha subito una contrazione del 28,7% annuo nel secondo trimestre del 2020 rispetto al primo trimestre dell’anno, secondo un rapporto pubblicato domenica dall’Ufficio Centrale di Statistica dello stato. Il calo, il più netto degli ultimi 40 anni, è dovuto principalmente agli effetti della pandemia del coronavirus e alle misure adottate dal governo per fermare la diffusione del virus. Secondo il rapporto, nel secondo trimestre si è registrato un forte calo della spesa per consumi privati del 43,4% su base trimestrale, mentre i consumi privati pro capite sono diminuiti del 44,2%, mentre le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 41,7% nel secondo trimestre, mentre le esportazioni di beni e servizi sono diminuite del 29,2%. Nonostante la prima ondata di Covid-19 abbia avuto un impatto moderato su Israele, il Paese ne sta attualmente affrontando una seconda con piu’ contagi e morti, che sebbene non abbia portato a un nuovo lockdown tiene paralizzate diverse industrie.
Il ministero della Salute israeliano ha annunciato oggi 1.044 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, portando il numero totale di persone contagiate dall’inizio dell’epidemia a 93.691, come riportano media locli. “Il bilancio delle vittime è salito a 690 durante la notte, dopo che quattro persone sono morte a causa del virus. Altre 398 persone sono in gravi condizioni e 113 sono in ventilazione”, riporta il quotidiano Jerusalem Post.