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    Coronavirus: Israele ordina chiusura totale

    Israele ha deciso di rafforzare le misure di contenimento per evitare la diffusione del coronavirus, chiudendo il paese ‘all’italiana’. Il ministero della Salute israeliano ha diffuso una nuova ordinanza che vieta di uscire di casa se non strettamente necessario. Niente piu’ passeggiate o visite ai parchi, permesso solo per una persona una breve passeggiata con l’animale di compagnia o per andare approvvigionarsi di cibo e medicine. Si puo’ andare a lavorare, ma nel luogo di lavoro devono essere rispettate le regole gia’ decise, non piu’ di 10 persone e due metri di distanza. Il numero dieci e’ stato scelto perche’ secondo la religione ebraica, e’ il minimo per potersi riunire in preghiera, indipendentemente dal luogo. Una sola invece la persona ammessa per veicolo. Da stasera, durante le ore serali e notturne i mezzi pubblici saranno sospesi cosi’ come nei week end e comunque limitati durante il giorno. A controllare il rispetto delle regole, la polizia che potra’ imporre contravvenzioni fino a 1.300 euro. Uffici pubblici ridotti all’essenziale con ferie pagate anche per il privato dove si deve rispettare la regola delle dieci persone. 

    Lo Shin Bet, l’agenzia di intelligence interna israeliana, come gia’ annunciato dal premier Netanyahu, controllera’ da remoto gli smartphone di tutti per verificare il rispetto delle misure e delle quarantene. Decisione che ha scatenato molte polemiche e alcuni ricorsi al parlamento e ai tribunali per la violazione della privacy. L’esercito, che ha richiamato 2.500 riservisti, sta attrezzando due alberghi come strutture per il ricovero di malati con sale di emergenza. I militari stanno anche attrezzando, a partire da Tel Aviv, dei centri mobili dove fare il tampone senza scendere dall’auto, 24 ore al giorno. La preoccupazione di Israele, dove al momento ci sono 324 casi, dei quali 4 gravi e nessuna vittima, e’ che nei prossimi giorni ci sia il picco che possa aggravare la situazione. Il premier, che e’ stato accusato per la gestione ritenuta da alcuni troppo serrata e dal altri invece poco efficace e in ritardo, ha parlato di un “nemico invisibile”, di una “guerra” e pertanto bisogna adottare misure estreme. Non e’ escluso che si vada verso un governo di emergenza, mentre si sta cercando di capire come far funzionare il Parlamento che ieri ha giurato e, per venire incontro alla regola delle dieci persone, solo tre parlamentari alla volta sono entrati nell’aula. 

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