Dopo il barbaro attacco contro Israele da parte dei terroristi di Hamas, ogni giorno sono emersi nuovi eventi che dimostrano l’incredibile coraggio e l’eroismo altruista e senza precedenti dei singoli soldati e civili israeliani in mezzo al campo di battaglia. Uno di questi esempi è la storia di Aner Shapiro. Il ventiduenne, israeliano di Gerusalemme, soldato dell’unità d’élite della Brigata Nachal, era in congedo militare per alcuni giorni. Da grande amante della musica, era andato al festival musicale Supernova, vicino al Kibbutz Re’im. Dopo una notte trascorsa in un’atmosfera piena di gioia, fratellanza e musica, all’alba del 7 ottobre iniziò l’attacco dei terroristi palestinesi ai numerosi giovani visitatori del festival provenienti da Israele e da tutto il mondo. Tutto cominciò con una pioggia di razzi lanciata da Gaza. Molti giovani presumevano che si trattasse di un bombardamento “tradizionale” da Gaza sui villaggi ebraici circostanti, come accadeva ogni anno. Anche Aner era tra loro. Insieme a una ventina di ragazzi, la maggior parte dei quali non conosceva, cercò riparo dalla pioggia di razzi provenienti da Gaza in un piccolo rifugio antiaereo semiaperto, pensando che tutto sarebbe finito dopo pochi minuti. Ma non fu così. Al contrario. Terroristi palestinesi armati fecero irruzione all’improvviso da tutte le parti, lanciando bombe a mano e massacrando con le mitragliatrici ogni persona gli venisse incontro. Aner capì presto la gravità della situazione. Nonostante la sensazione di pericolo e il panico tutto intorno, riuscì a mantenere la calma. Lui, che è sempre stato un leader, tranquillizzò tutti i giovani che erano con lui nel bunker.
Chiese a tutti di riunirsi all’interno del rifugio, mentre lui faceva la guardia all’ingresso del bunker. Tutti i presenti ascoltarono la voce carismatica di Aner e seguirono le sue istruzioni. Ciò che accadde dopo verrà ricordato come uno degli atti più coraggiosi, altruisti ed eroici di un individuo nella storia dello Stato ebraico. Arrivò all’interno del rifugio una granata lanciata dai terroristi di Hamas. Sarebbe esplosa entro quattro secondi. Ma Aner le afferrò con la mano e la gettò indietro. Ne arrivò un’altra! E un’altra! Un totale di sette granate lanciate nel rifugio furono afferrate da Aner a mani nude e rigettate indietro. L’ottava granata alla fine lo sconfisse. Giaceva gravemente ferito all’ingresso del bunker, senza assistenza medica in vista. Il suo amico Hersh Goldberg-Polin, che era pochi passi dietro di lui all’interno del rifugio, perse la mano a causa della stessa granata. Pochi minuti dopo, i terroristi palestinesi arrivarono e rapirono Hersh, insieme a altre cinque persone, portandoli a Gaza.
Circa la metà dei ragazzi nascosti nel rifugio con Aner sono sopravvissuti, alcuni sono rimasti feriti. Alcuni di loro, si sono finti morti per ore, aspettando che l’esercito israeliano arrivasse a salvarli. Uno dei sopravvissuti ha scattato una foto dall’interno del rifugio, in cui si vede Aner che sorveglia l’ingresso del bunker. Attraverso la sua testimonianza e quella di altri sopravvissuti, i genitori di Aner e i suoi sei fratelli, così come tutto Israele, sono venuti a conoscenza dell’atto eroico senza precedenti del giovane, che altrimenti sarebbe andato perso nei meandri della storia. Aner non è sopravvissuto all’attacco terroristico. È stato assassinato da terroristi palestinesi quando aveva solo 22 anni. Ma con le sue azioni istintive, spinto dai suoi valori etici interiori, ha salvato la vita a molte persone. Il suo impavido coraggio di fronte alla morte rappresenta i tanti eroi silenziosi e coraggiosi di Israele che hanno rischiato la propria vita e talvolta si sono sacrificati per permettere a altri di vivere, durante l’attacco terroristico di Hamas allo Stato ebraico.
“I più nobili d’Israele sono stati uccisi sui tuoi alti luoghi! Come sono caduti i prodi!» (2 Samuele 1:19). Aner Shapiro (2001-2023), riposa in pace. Israele non ti dimenticherà.
Pochi giorni fa sono uscite le canzoni composte e cantate da Aner.
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