Molte delle aziende leader del mondo delle criptovalute sono Made in Israel. Un mercato passato in meno di due anni da una valutazione di poco più di 200 milioni di dollari a 2,9 trilioni. Una crescita esponenziale che, nonostante la volatilità di queste nuove valute, non appresta ad arrestarsi.
In occasione della Israel Crypto Conference, che si è tenuta la settimana scorsa a Tel Aviv, molti manager del settore hanno discusso delle nuove frontiere della blockchain e delle criptovalute, che stanno prendendo sempre più piede nel mondo finanziario. Le più grandi società, come PayPal, Tesla, e MasterCard, hanno acquistato Bitcoin per investirli e utilizzarli per il pagamento. E ci sono aziende come Tesla del miliardario Elon Musk, il cui valore si basa attualmente più sull’investimento fatto in crypto che sulla vendita di auto.
Tra le principali società che hanno base proprio in Israele troviamo Celsius, una piattaforma dinamica globale che consente alle persone di assumere il controllo della propria indipendenza finanziaria fornendo servizi finanziari ai detentori di criptovalute in tutto il mondo. Attraverso le app mobili e desktop, i clienti possono guadagnare, prendere in prestito fondi, acquistare monete e scambiare risorse con oltre 40 delle migliori criptovalute di oggi. I servizi di Celsius tuttavia non sono disponibili in Israele.
“Non mettiamo più in discussione la vitalità delle criptovalute: sappiamo che è qui per restare. La domanda ora è: in che modo le criptovalute trasformeranno il nostro ecosistema finanziario mentre continua ad evolversi?” si domanda il cofondatore di Celsius Daniel Leon. I prossimi anni secondo Leon saranno segnati dall’entrata in gioco di tre entità: i governi, le aziende e le istituzioni decentralizzate. Tutte e tre con l’obiettivo di controllare il futuro delle criptovalute. Quella che si prospetta è una vera e propria rivoluzione finanziaria.
Fuse Network, altra azienda leader, invece è un ecosistema blockchain pubblico che sta cercando di rivoluzionare il settore dei pagamenti. Fuse si basa sullo standard Ethereum ma si concentra su casi d’uso innovativi. Infatti l’obiettivo della società israeliana è quello di diventare un’alternativa ai pagamenti ordinari, che possa essere utilizzata in qualsiasi parte del mondo per una frazione di un costo e su misura per aziende, le piccole e medie imprese, comunità e gli individui stessi.
Ma nonostante la presenza di alcune aziende considerate leader del settore, nel mondo delle criptovalute, le società israeliane rappresentano meno del 4% del capitale di investimento totale versato nel settore nel 2021. Dove la più grande raccolta di fondi è stata di 443 milioni di dollari. Nonostante ciò gli investimenti in società di criptovalute israeliane hanno superato per la prima volta la soglia del miliardo di dollari. Secondo i dati raccolti da Start-Up Nation Finder, una piattaforma di business discovery fornita dall’organizzazione senza scopo di lucro Start-Up Nation Central, i finanziamenti per le start-up etichettate con criptovalute sono ammontati a 1,07 miliardi di dollari. In linea con la crescita esponenziale che sta avvenendo nel mercato globale.
Al contrario è palpabile la presenza di Israele nella tecnologia blockchain, su cui si basano anche le stesse criptovalute, che grazie al know-how nell’ambito della sicurezza informatica, ha portato a rendere questo strumento, attraverso il quale si effettuano transazioni da miliardi di dollari, molto più sicuro.