Si è spento all’età di 98 anni Josef Lewkowicz, noto come “Reb Yosef”. Sopravvissuto a sei campi di sterminio e successivamente impegnato come cacciatore di nazisti, Lewkowicz ha dedicato la sua vita alla giustizia e alla memoria.
La sua vita è stata raccontata nel bestseller Il sopravvissuto di Auschwitz, edito in Italia da Newton Compton Editori. Il libro, tradotto in 12 lingue, ripercorre i terribili anni trascorsi nei campi di sterminio, le sue esperienze di sopravvivenza e il suo impegno nel portare alla giustizia criminali nazisti come Amon Goeth, il famigerato “Macellaio di Plaszow”.
La figura di Lewkowicz è stata anche celebrata nel documentario The Survivor’s Revenge, prodotto da JRoots, un’organizzazione che promuove viaggi educativi nei luoghi della memoria ebraica, in particolare in Polonia. In una delle scene più toccanti Lewkowicz viene ritratto mentre danza con un rotolo della Torah appena completato in uno dei siti che furono teatro di atrocità naziste. “La sua forza era incredibile. Nonostante ciò che aveva vissuto, non portava rancore, ma una missione: educare le nuove generazioni e preservare la memoria”, ha affermato Rabbi Naftali Schiff, co-fondatore di JRoots, ricordando Lewkowicz come una guida e una fonte d’ispirazione.
Anche il professor Yehuda Bauer, storico della Shoah e consulente accademico di Yad Vashem, ha ricordato Lewkowicz con profondo rispetto: “Era un uomo che rappresentava non solo la sofferenza, ma anche la rinascita. La sua vita è la testimonianza vivente del trionfo dello spirito umano contro l’odio e la barbarie.”
Il Ministro dell’Istruzione israeliano, Yoav Kisch, ha dichiarato: “La sua vita ci insegna che, anche di fronte all’oscurità più profonda, è possibile mantenere la luce della speranza e dell’umanità. Dobbiamo fare in modo che il suo messaggio risuoni per sempre.”
La sua autobiografia, che sarà pubblicata negli Stati Uniti il 27 gennaio 2025 in occasione della Giornata Internazionale della Memoria, racconta nei dettagli la sua straordinaria trasformazione da vittima a protagonista della giustizia. “Ho sopportato fame, percosse e torture in sei campi e sono riuscito a sopravvivere per portare un mostro davanti alla giustizia,” scrive Lewkowicz, sintetizzando il messaggio di resilienza e speranza che ha segnato la sua esistenza.