Una delegazione italiana composta da 22 società di servizi idrici e 3 studi di ingegneria ha recentemente concluso una visita in Israele per cercare collaborazioni e partnership sulle tecnologie idriche, incontrando rappresentanti di startup e autorità governative.
La delegazione è stata ospitata all’inizio di questo mese dall’Israel Export Institute, un’agenzia governativa incaricata di facilitare opportunità commerciali, partnership e alleanze strategiche sotto la competenza del Ministero dell’Economia e dell’Industria.
Le parti si sono incontrate a Tel Aviv e a Gerusalemme per l’Israele Water Innovation Technology Summit e hanno visitato gli impianti di desalinizzazione, purificazione e conservazione dell’acqua di Mekorot, la compagnia idrica nazionale israeliana che fornisce circa 1,7 miliardi di metri cubi di acqua l’anno e che collabora con le startup del settore per trovare nuove soluzioni innovative.
Ami Levin, direttrice del Dipartimento per l’Europa presso il Ministero dell’Economia e dell’Industria, ha osservato che Israele ha dovuto affrontare sfide idriche sin “dal primo giorno”, e che ha dovuto “pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni innovative”.
Levin ha affermato inoltre che lo Stato ebraico ha la percentuale di riutilizzo dell’acqua più alta al mondo, infatti recupera circa il 90% delle sue acque reflue, principalmente per l’agricoltura. Oggi la maggior parte della sua acqua potabile proviene da impianti di desalinizzazione ed è considerata un leader mondiale in tutti gli aspetti della gestione dell’acqua.
Ci sono circa 250 aziende che sviluppano tecnologie e attrezzature per l’acqua in Israele, secondo i dati forniti nel 2019 dall’Israel Export Institute, e la nazione esporta per circa 2,4 miliardi di dollari all’anno. Secondo il database Finder su Start-Up Nation Central, un’organizzazione no-profit che tiene traccia del settore, oltre 180 startup operano nei settori del trattamento delle acque e delle acque reflue, irrigazione, sistemi idrici, gestione della rete idrica, tecnologie di desalinizzazione e rilevamento della qualità dell’acqua.
Asterra e Kando, due delle principali aziende israeliani del settore, operano già in Italia con l’aiuto del consulente e imprenditore italiano Franco Masenello, co-fondatore e CEO di BM Tecnologie Industriali e 2F Water Venture, che è stato intervistato da The Times of Israel.
L’imprenditore italiano, ha spiegato, è alla ricerca di altre società idriche israeliane per fornire soluzioni alla siccità che sta colpendo il Paese negli ultimi mesi.
“Speriamo di fare questi incontri ogni anno, – ha detto Masanello – vogliamo creare legami con le startup e rafforzare le relazioni con Mekorot e altre autorità idriche. Non si tratta solamente degli affari, ma riguarda anche il legame tra i due Paesi”.