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    Verso il digiuno del 17 di Tammuz e Ben HaMetzarim

    Il 17 di Tammuz, quest’anno giovedì 6 luglio, è un giorno di lutto per il popolo ebraico e per questo si digiuna, con inizio alle 4.30 (secondo alcuni 3.51) e termine alle 21.21. Questa data ricorda infatti alcuni eventi tristi per il popolo ebraico.

    In particolare, il Talmud (Taanìt 28b) enumera cinque episodi infausti che accaddero, nel corso dei secoli, proprio in questo giorno.

    Il primo risale a quando Mosè, dopo esser sceso dal Monte Sinai ed aver visto il peccato del vitello d’oro, ruppe le Tavole della Legge. 

    Gli altri eventi sono legati al Bet Hamikdash, il Santuario di Gerusalemme, costruito da Re Salomone e distrutto due volte, dai babilonesi e dai romani.

    In questo giorno, infatti, le offerte per i sacrifici quotidiani nel primo Tempio di Gerusalemme furono sospese. Inoltre, il 17 di Tammuz, fu aperta la prima breccia nelle mura della città ai tempi del secondo Bet Hamikdash: l’evento segnò l’inizio della distruzione ad opera dei romani. Secondo alcune ricostruzioni, anche l’inizio della distruzione da parte di babilonesi ebbe inizio in questa data. Inoltre, il 17 di Tammuz ricorda anche quando la Torà fu data alle fiamme da Apustamus il Malvagio durante il periodo del secondo Bet Hamikdash e quando furono posti idoli nel Santuario.

    Il 17 di Tammuz inaugura quindi un periodo di lutto di tre settimane, noto come “Ben HaMetzarim”, “periodo delle ristrettezze”, che culmina nel 9 di Av, Tishabe’av, anniversario della conquista di Gerusalemme da parte dei romani nell’anno 70 dopo l’era volgare, con la distruzione del Tempio e l’inizio della dispersione del popolo ebraico. In questi 21 giorni vi sono una serie di regole e divieti da osservare. Citandone solo alcuni, si può ricordare come sia proibito celebrare matrimoni, eseguire restauri e abbellimenti domestici privati, comprare e indossare oggetti nuovi, effettuare manifestazioni di gioia, feste, ascolto di musica, tagliare barba e capelli, con un crescendo dei divieti man mano che ci si avvicina al 9 di Av e con qualche differenza tra le diverse tradizioni.

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