di Donato Grosser R. ‘Ovadià Sforno (Cesena, 1475-1550, Bologna) scrive che la parola “mabùl” è un termine che significa “mapalà” (caduta) e distruzione, simile al termine “nevalà” che significa rovina (Bereshìt, 6:17). R. Raphael Pelcovitz (Canton-Ohio, 1921-2018, New York) che tradusse e annotò il commento di r. Sforno, spiega che la parola “mabùl” non significa quindi “diluvio”; denota ogni evento catastrofico…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Fuggono da Gaza i funzionati Onu minacciati da Hamas
I funzionari stranieri dell’UNRWA sono fuggiti da Gaza perché hanno sentito minacciate le loro vite (https://www.breakingisraelnews.com/114564/international-unrwa-employees-flee-gaza/) – naturalmente da Hamas che controlla la Striscia. E’ una bella lezione per chi pensa che i terroristi rispettino o addirittura vogliano bene agli occidentali che si mostrano sensibili alla loro propaganda. Dovrebbero riflettere su questo episodio tutti i politici protettori del terrorismo palestinista,…
Commento alla Torà. Parashà di Bereshìt: l’inizio della Torà nella Septuaginta
di Donato GrosserLa Torà inizia con le parole: “Bereshìt barà E-lo-him et ha-shamàim ve-et ha-Aretz” (“In principio creò Dio il cielo e la terra”). Nel Talmud Yerushalmi (Chaghigà, 2:5) i maestri chiedono: Perché il mondo è stato creato con la Bet (di Bereshìt, la seconda lettera dell’alfabeto) e non con la Alef (di E-lo-him, la prima lettera dell’alfabeto)? E risposero:…
PROBLEMI DI HALAKHÀ CONTEMPORANEA: FARE VOTI PER AVERE DEI FIGLI
PROBLEMI DI HALAKHÀ CONTEMPORANEA ALLA LUCE DELLA PARASHÀ SETTIMANALE. PARASHÀ DI BERESHIT 5779: PARTORIRAI FIGLI CON DOLORE (GEN. 3, 16). FARE VOTI PER AVERE DEI FIGLI di Rav Roberto ColomboDomanda: una coppia che non riusciva ad avere figli decise di fare un voto. Se la donna fosse rimasta gravida i coniugi avrebbero dato l’equivalente della cifra spesa in passato in cure…
Assemblea Generale Onu: i discorsi dei leader mondiali
La riunione d’autunno dell’Assemblea Generale dell’Onu è sempre una sfilata di capi di Stato e di governo che nei loro discorsi mettono in scena la loro personalità e soprattutto i loro programmi politici. Il lavoro diplomatico vero si fa a lato, negli incontri bilaterali, ma il discorso pubblico di fronte ai quasi duecento delegati degli altri Stati è un momento…
Commento alla Torà. Parashà di Vezòt Habberakhà: il forte braccio e le azioni straordinarie di Moshè
di Donato GrosserLe ultime parole della parashà e della Torà sono una descrizione di Moshè e delle grandi cose che fece: “E non sorse mai più profeta in Israele come Moshè, col quale l’Eterno aveva trattato faccia a faccia, per tutti i prodigi e i miracoli che l’Eterno lo incaricò di fare in Egitto al faraone, a tutti i suoi…
PROBLEMI DI HALAKHÀ CONTEMPORANEA: SI PUÒ DICHIARARE IL FALSO A FIN DI BENE?
PROBLEMI DI HALAKHÀ CONTEMPORANEA ALLA LUCE DELLA PARASHÀ SETTIMANALE. PARASHÀ DI VEZOT HABERAKHA' 5779: EGLI (L’ETERNO) LO SEPPELLI’ (MOSHE’) NELLA VALLE. DISSE RABBI’ SIMLAI: LA TORA’ TERMINA CON UN ATTO DI MISERICORDIA PER INSEGNARTI IL VALORE DELLA BENIGNITA’. SI PUÒ DICHIARARE IL FALSO A FIN DI BENE? di Rav Roberto ColomboDomanda: una ragazza si presentó al colloquio per un posto di…
MONACO 1938, TEHERAN 2018: L’EUROPA PREFERISCE I DITTATORI E DETESTA LE SANZIONI
“Dovevate scegliere tra la guerra e il disonore. Avete scelto il disonore e avrete la guerra”. In questi termini Winston Churchill si rivolse il 5 ottobre 1938 al premier Neville Chamberlain che lo precedette nell’incarico. Chamberlain era reduce dall’infame Patto di Monaco negoziato con Hitler e Mussolini. Gli aveva fatto degna compagnia il francese Edouard Daladier. Nelle 48 ore del…
Commento alla Torà. Parashà di Haazìnu: “La Rocca d’Israele” nella dichiarazione d’indipendenza
di Donato Grosser Nella precedente parashà di Vayèlekh l’Eterno disse a Moshè: “”Quando gli [al popolo d’Israele] capiteranno grandi mali e disgrazie, questo cantico deporrà come testimone contro di lui perché non verrà dimenticato neanche dalla sua progenie, perché conosco la sua indole e ciò che egli è per fare ancor prima che Io lo conduca alla terra che giurai di…
Quando Israele non è libera di abbattere quattro baracche abusive
A pochi chilometri da Gerusalemme, di fianco alla strada per il Mar Morto sorge da qualche anno un insediamento beduino, uno come diversi altri che si trovano su quella strada. Si chiama Khan al-Ahmar. Sono baracche di lamiera e legno senza verde, senza strade segnate, senza ordine, circondati da cumuli di immondizia. Dalla strada non si vede, ma mancano i…