Salvini va in Israele, viene portato a visitare i tunnel costruiti clandestinamente da Hizbollah per attaccare di sorpresa i villaggi israeliani in Galilea e dice la cosa più ovvia: è terrorismo. Del resto Hezbollah è responsabile di attacchi terroristi in Israele (vi ricordate il bambino ucciso davanti alla madre schiacciandogli la testa con una roccia), ma anche in Argentina (l’attentato…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
QUANDO UNA TESTATA PRENDE A TESTATE
L’articolo 2 della Legge 3 febbraio 1963, n. 69, recante Ordinamento della professione di giornalista, richiamato dall’articolo 1 del Testo unico dei doveri del giornalista, approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti nella riunione del 27 gennaio 2016, dispone che “è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a…
Hamas certifica l’inutilità dell’Onu
La votazione con cui l’assemblea generale dell’Onu non è riuscita a condannare il movimento terrorista Hamas, benché ci fosse una maggioranza in questo senso (resa vana però da una precedente votazione che aveva imposto un quorum dei due terzi) non toglie niente naturalmente al carattere criminale di Hamas, ma sottolinea solo l’inutilità e anzi la dannosità dell’Onu. Basta guardare l’elenco…
Il senso storico-politico della festa di Hannukkà
Questa sera per tutto il popolo ebraico inizia la festa di Hannukka, che commemora un miracolo tutto sommato poco cospicuo: il lume perenne del Tempio, il cui rifornimento in olio era stato profanato dall’occupazione ellenistica, continuò a dar luce per una settimana con una boccetta che sarebbe dovuta durare solo un giorno. Non ho la pretesa di commentare qui il…
Chi boicotta Israele vuole distruggerlo
C’è stata molto sdegno in Israele per la notizia che il sito di affitti di appartamenti Airbnb aveva deciso di boicottare le case in Giudea e Samaria (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/254952), e giustamente, visto che niente del genere è fatto per altri territori contesi come la parte occupata dalla Turchia di Cipro. Sono intervenuti ministri e parlamentari, si è annunciata un’azione legale (https://www.jns.org/judea-and-samaria-apartment-owners-file-class-action-against-airbnb-in-jerusalem/).…
Gaza e la responsabilità di un leader
La scelta del primo ministro Netanyahu di non replicare all’attacco missilistico di Hamas con un’operazione di terra su Gaza ha suscitato molte critiche in Israele, le dimissioni del ministro della difesa Liberman e probabilmente la fine precoce del governo e della legislatura. Le ragioni della scelta di Netanyahu sono chiarissime: l’impossibilità di spiantare un movimento terroristico radicato come Hamas da…
Il confine esplosivo di Gaza: una faida tutta palestinese
Come sanno tutti coloro che seguono anche solo un po’ le cronache, dal mese di marzo nella striscia di Gaza si svolgono intensi torbidi, per lo più nelle giornate festive del venerdì. Migliaia, talvolta decine di migliaia di persone si riuniscono in punti stabiliti presso il confine con Israele (riconosciuto dalla comunità internazionale) e cercano di sfondarlo con bombe, armi…
Nazionalisti o globalisti? Una questione di confini
Lo scontro politico mondiale più importante oggi è il conflitto di civiltà fra islamismo e Occidente, già descritto da Samuel Huntington nel suo celebre libro del 1996. Ma nell’ultimo periodo è cambiato anche il conflitto dentro l’Occidente: non più fra capitalismo e socialismo, perché il socialismo, anche quello riformista, è fallito dappertutto. Ma fra sostenitori dello stato nazionale per cui…
A PREDAPPIO IL BUSINESS DELLA NOSTALGIA, ADESSO 4.0
Pare che l’aforisma celebre Andy Warhol l’abbia coniato insieme con il fotografo Nat Finkelstein: “In futuro tutti potranno essere famosi nel mondo, per 15 minuti”. Profezia confermata la prima volta il 3 giugno 1968 a New York quando Valerie Solanas sparò all’artista, che si salvò miracolosamente. All’epoca la comunicazione planetaria era già istantanea, però si doveva accendere la radio o…
La strategia autodistruttiva di Hamas
Dal punto di vista di un calcolo razionale degli interessi della popolazione di Gaza o anche in generale del “popolo palestinese”, le scelte di Hamas appaiono incomprensibili. Perché mandare per decine di volte migliaia di persone fornite solo di armi leggere contro un confine difeso da un esercito regolare, ben armato e organizzato come quello israeliano, costringendo quest’ultimo a sparare…