Al centro di una dinastia di rabbanim, che iniziò non più tardi del XVI secolo, ma probabilmente anche prima, e che in Italia si interruppe a fine ottocento, mentre in Terra d’Israele è arrivata fino ad oggi, troviamo il rabbino David Pardo. Nato a Venezia di Shabbàt il primo di Nisàn del 5478 (1718) da Giustina e dal rabbino Yaaqov…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Mattòt-Mass’è: Un classico esempio di giurisprudenza ebraica
Dopo aver conquistato i territori in Transgiordania, i capi delle tribù di Gad e Reuvèn, tribù ricche di bestiame, si rivolsero a Moshè e ad El’azar chiedendo di ricevere quelle terre in retaggio perché adatte al pascolo. La richiesta creò una forte reazione da parte di Moshè: “I vostri fratelli andranno a combattere e voi rimarrete qui? (Bemidbàr, 32:6). I capi…
Elie Wiesel, Maestro del pensiero ebraico e della memoria attiva
A cinque anni dalla scomparsa di Elie Wiesel, pubblichiamo di seguito un contributo del Rabbino Roberto Della Rocca, Direttore Area Formazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il Baal Shem Tov e la memoria attivaQuando nel 1986 Elie Wiesel fece il suo discorso in occasione del conferimento del premio Nobel per la pace citò un racconto chassidico. Il Baal Shem…
Il modello “puro” degli studi religiosi e cosa ha veramente detto Rav Izchaq Yosef – Intervista al Rabbino Capo Riccardo Shemuel Di Segni
Hanno suscitato polemiche e proteste le recenti dichiarazioni del rabbino capo sefardita di Israele, Rishon leZion, rav Izchaq Yosef, che avrebbe detto che bisogna studiare in yeshivà e non serve affatto fare studi laici e che i titoli di studio come la maturità sono inutili. Abbiamo intervistato il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni per comprendere cosa ha veramente…
Parashà di Pinechàs: Non sbattere la porta in faccia ai pentiti
Alla fine della parashà precedente viene raccontato come donne moabite e midianite sedussero un gran numero di israeliti e tra loro anche Zimrì il capo della tribù di Shim’on. Pinechàs, nipote di Aharon, messe fine allo scandalo pubblico quando giustiziò il capo tribù e la sua amante, figlia di uno dei re di Midian. All’inizio di questa parashà l’Eterno annunciò che grazie al suo…
La ripresa di New York e le sue nuove sfide. L'intervista di Shalom al Rabbino Shaul Robinson
Shaul Robinson mi accoglie con un sorriso smagliante. Affronta le sfide della post pandemia con l’ottimismo della ragione. E’ certo che anni meravigliosi seguiranno a quello orribile che ci stiamo mettendo alle spalle. Dal 2005 è rabbino capo della sinagoga “Lincoln Square”. Una comunità ortodossa moderna tra le più variegate, per età, status sociale, estrazione economica. Riflette la realtà dell’upper-west side…
Parashà di Balàk: La diabolica trama di Bil’am
“Come son belle le tue tende, o Ya’akov; i tuoi tabernacoli o Israel” (Bemidbàr, 24:5). Questo versetto che viene recitato da molti ogni mattina all’entrata del Bet ha-kenesset è citato dai Maestri in un passo di carattere midrashico nel Talmud babilonese (Sanhedrin, 105b): “R. Yochanan disse: Dalle benedizioni di quell'uomo malvagio [Bil’am] puoi capire quali furono le sue intenzioni: egli desiderava maledire [gli israeliti]…
Parashà di Chukkat: Una strada in salita
La via più diretta per entrare nella terra di Canaan era quella che passava attraverso il territorio di Edom. Gli edomiti erano i discendenti di Esau, gemello di Ya’akov, chiamato anche Edom (Bereshìt, 25:30). Il territorio di Edom si trovava tra il deserto del Neghev e la terra promessa. Da Kadèsh, dove erano accampati, “Moshè mandò degli ambasciatori al re di…
Parashà di Shelàkh: Origine, significato e scopo dello tzitzìt
Alla fine della parashà dopo l’episodio degli esploratori e il rifiuto di proseguire per la Terra Promessa che condannò il popolo ad altri trentanove anni nel deserto, l’Eterno diede ordine a Moshè di dire ai figli d’Israele di fare delle frange (tzitziòt) ai loro vestiti, mettendo su ogni frangia (tzitzìt) nei quattro angoli del vestito un filo di lana azzurra (petìl tekhèlet)…
Parashà di Beha’alotekhà: Il libro incompiuto
Questa parashà è divisa in due parti. La prima parte termina con i preparativi per l’entrata nella terra di Canaan. La seconda parte inizia con le lamentele dell’accozzaglia che era in mezzo al popolo che si lamentava di non aver carne da mangiare. Tra le due sezioni vi sono due versetti noti a tutti coloro che frequentano il bet kenèsset. Il primo versetto…