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Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Shofetìm: Come si traduce shòchad in italiano?

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con il comandamento di nominare giudici e poliziotti per ogni tribù e per ogni città. Nel secondo versetto la Torà comanda di “Non alterare la giustizia, di non fare favoritismi, e di non accettare shòchad, perché lo shòchad accieca i saggi (pikchìm) e fuorvia (vaysalèf) le parole dei giusti (tzadikìm)”, (Devarìm, 16:19).            R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nel suo commento a Devarìm cita il Midràsh…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La “triste e immeritata sorte” dello shewà e i diritti presi alla lettera

    Di Rav Riccardo Di Segni

    Ho scelto come titolo per questa noterella un’espressione usata decenni fa da Dante Lattes quando volle aprire una discussione in difesa del mamzèr, la persona che nasce da una grave trasgressione sessuale che deve scontare colpe da lui non commesse. Seguì un dibattito in cui Lattes fu criticato, tra gli altri, da rav Elia Artom (tra i due non c’era…

    Cultura

    Il rabbino Yehudah Mintz di Padova: contro la maldicenza per i diritti delle donne

    Di Alberto Moshe Somekh

    “Mi sono soffermato molto sulle parole di R. Yehudah e vi ho trovato una sapienza prodigiosa, ancora più grande di ciò che si sente dire di lui… Emana una grande luce, vedendo la quale gli occhi non reggono, per la forza della sua luminosità e splendore…” E’ quanto un illustre contemporaneo scrive di R. Yehudah ben Eli’ezer ha-Levi Mintz, che…

    Cultura

    Il rabbino Yehudah Mintz di Padova: contro la maldicenza per i diritti delle donne

    Di Rav Alberto Sermoneta

    “Mi sono soffermato molto sulle parole di R. Yehudah e vi ho trovato una sapienza prodigiosa, ancora più grande di ciò che si sente dire di lui… Emana una grande luce, vedendo la quale gli occhi non reggono, per la forza della sua luminosità e splendore…” E’ quanto un illustre contemporaneo scrive di R. Yehudah ben Eli’ezer ha-Levi Mintz, che…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Reè: L’eccezionale benedizione a chi presta al prossimo

    Di Donato Grosser

    La conquista della Terra di Cana’an da parte degli israeliti impiegò sette anni e altrettanti anni furono necessari per assegnare i territori alle tribù e suddividere questi territori alle varie famiglie.             Dopo questi quattordici anni ebbe inizio il conto dei cicli settennali, come scritto nella parashà  di Behàr Sinai: “L’Eterno parlò a Moshè sul monte Sinai dicendo:  «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di ‘Ekev: I miracoli della Guerra dei Sei Giorni

    Di Donato Grosser

    In questa parashà Moshè continua con raccomandazioni, consigli e ammonimenti al popolo che si appresta a entrare nella Terra Promessa sotto la guida di Yehoshua’: “Guardati bene  dal dimenticare l’Eterno tuo Dio omettendo di osservare i suoi precetti, le sue leggi e i suoi statuti che io ti comando oggi” (Devarìm, 8:11). Moshè avverte il popolo che dopo aver sconfitto i cananei ed essersi…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaetchanàn: Le due versioni dei Dieci Comandamenti

    Di Donato Grosser

    Nel testo dei Dieci Comandamenti nella parashà di Vaetchanàn vi sono alcune differenze rispetto a quello nella parashàdi Yitrò.             Una delle differenze appare nella mitzvà di onorare i genitori. Nel testo della parashà di Yitrò è scritto: “Onora tuo padre e tua madre, affinché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che l’Eterno tuo Dio ti da” (Shemòt, 20:12).              Nel testo della parashà di Vaetchanàn è invece scritto: “Onora tuo padre e tua madre, come di ha comandato…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Rav Malakhi HaCoen, tra la Cabbala e lo studio critico del Talmud

    Di Rav Jacov Di Segni

    Siamo a Livorno, che nel secolo XVIII era una delle Comunità più importanti di tutto il mondo ebraico, in particolare di quello sefardita. Qui visse un altro importante Talmudista e Cabbalista, il Rabbino Malachi HaCoen.Di questa figura se ne occuparono in passato i due Rabbini livornesi, Rav Alfredo Shabbetai Toaff e Rav Aldo Lattes, che  ancora Maschilim nel 1902 vinsero un…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La haftarà di Tishà be-Av a Corfù

    Di Donato Grosser

    Nel giorno di Tishà be-Av, il nono giorno del mese di Av, l’anniversario della distruzione di Gerusalemme nel quale si digiuna, dopo la lettura della Torà, viene letta come haftarà un passo tratto dal profeta Yirmeyahu (Geremia, 8:13-9:23) che inizia con le parole “Asòf asifèm” (“Li distruggerò totalmente).            Nel primo versetto il profeta scrisse: “Li distruggerò totalmente, parola dell’Eterno,  non vi sarà più uva nella…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Devarìm: Una parashà al giorno

    Di Donato Grosser

    R. Eliyahu Benamozegh (Livorno, 1823-1900) in un lungo saggio in ebraico intitolato “Introduzione generale a tutti i libri della Torà orale” pubblicato a puntate negli anni 1866-8 nel periodico Ha-Levanon, stampato a Parigi da r. Yechiel Brill, scrisse che il passaggio dalla Torà scritta e quella orale è graduale. Il quinto libro della Torà, Devarìm, comprende già alcune delle caratteristiche della tradizione orale…