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Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Libertà e liberazione. Pesach 5782

    Di Piero Di Nepi

    Negli ultimi due anni gli ebrei sono usciti dall’Egitto nella solitudine della propria abitazione individuale. È questo il dato di fatto del Covid, quindi dell’obbedienza dovuta ad uno stato democratico che garantisce e tutela le tradizioni religiose delle minoranze (“la Legge dello Stato è Legge”). Perciò sono stati bloccati dai cosiddetti lockdown tutti gli spostamenti e di conseguenza le riunioni…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il profondo significato del settimo giorno di Pèsach

    Di Donato Grosser

    Rav Ghedalia Schorr (Polonia, 1910-1979, Brooklyn) in Or Ghedalyahu (Mo’adìm, p. 144) cita un Midràsh(Shemòt Rabbà, 19:8) dove è detto: “E non si dovrà vedere lievito presso di te per sette giorni. Questi sette giorni sono paralleli a quelli tra la redenzione (dall’Egitto) e la separazione del Mar Rosso. Come vi furono all’inizio sette giorni della creazione e come lo Shabbàt ha luogo una…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Pèsach a Roma nell’anno 70 prima dell’Era Volgare

    Di Donato Grosser

    Nello Shulchàn ‘Arùkh, in relazione al minhàg (usanza) di mangiare carne arrosto durante il sèder di Pèsach,rav Yosef Caro (Toledo, 1488-1575, Safed) scrive (O.C., 476:1): “Si mangia carne arrostita dove esiste l’usanza di mangiare arrosto nelle sere di Pèsach; dove non esiste questa usanza non si consuma carne arrostita. Questa è una misura istituita [dai Maestri] affinché la gente non dica che si mangia la carne del sacrificio di Pèsach. In…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le regole basilari del sèder

    Di Roberto Colombo

    Il Séder, che significa letteralmente “ordine”, è la particolare cerimonia che ha luogo nelle prime due sere di Pésach (in Israele solo la prima sera) attraverso la quale si celebra la fine della schiavitù egiziana e l’inizio della libertà del popolo d’Israele.La scelta del termine “Séder”, secondo l’opinione più comune, è dovuta al fatto che il rituale suddetto deve seguire…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Vino e matematica alla tavola del Seder

    Di Rav Jacov Di Segni

    1. A cosa corrispondo i quattro bicchieri di vino? I Maestri hanno prescritto di bere durante il Seder quattro bicchieri di vino: il primo durante il Qiddùsh, il secondo alla fine del Magghìd, il terzo alla fine della Birkat Hamazòn e il quarto alla fine dell’Hallèl. Il Talmud Yerushalmì spiega che sono in corrispondenza delle quattro espressioni di liberazione riferite a Moshè…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    L’ebraismo, una cultura autentica sempre contemporanea – Intervista a Rav Alberto Moshe Somekh

    Di Michelle Zarfati

    Dal 7 aprile è uscito in tutte librerie il nuovo saggio, edito dalla casa editrice Giuntina, di Rav Alberto Moshe Somekh, dal titolo “L’albero Capovolto”. Somekh è tra le più autorevoli e interessanti voci della Rabbanut italiana e dona ai lettori un testo profondo che nasce dall’esigenza di spiegare la “Torah orale” al pubblico. Ricco di temi di attualità e…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Metzora’: Il penitente per eccellenza

    Di Donato Grosser

    Alla fine della parashà di Beha’alotekhà è raccontato che Miriam, sorella di Moshè, disse alcune parole critiche su di lui. Per questo fu punita con la tzara’at. Aharon chiese a Moshè di pregare per la guarigione della sorella maggiore dicendo: “Non lasciare che [Miriam] sia come un morto” (Bemidbàr, 12:12). Rashì (Troyes, 1040-1105) commenta che da qui impariamo che chi è colpito da tzara’at è paragonato a un morto.             R.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tazria: Perché per la malattia della tzara’at non si andava dal medico?

    Di Donato Grosser

    In questa parashà vengono descritti i sintomi del fenomeno chiamato tzara’at. Colui che veniva afflitto da questa affezione cutanea doveva andare a farsi visitare da Aharon il kohen gadol o da uno dei sui figli.              R. ‘Ovadià Sforno (Cesena, 1475-1550, Bologna) che era medico, spiega che queste affezioni cutanee di cui parla la Torà erano diverse dalla lebbra e da altre terribili malattie simili che avevano colpito…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Sheminì: Chi fa una mitzvà riceve due berakhòt

    Di Donato Grosser

    La parashà  descrive quello che avvenne dopo i sette giorni dell’investitura (miluìm) di Aharon e dei suoi figli come kohanim. Nell’ottavo giorno, che era il giorno dell’inaugurazione del Mishkàn, Moshè chiamò Aharon, i suoi figli e gli anziani d’Israele, e disse ad Aharon di prendere un torello come sacrificio di espiazione per i peccati (chattàt) e un montone com olocausto (‘olà) (Vaykrà, 9:1-2).             Ai figli…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le acque della Creazione

    Di Yarona Pinhas

    In occasione della Giornata mondiale dell’acqua pubblichiamo un estratto del libro di Yarona Pinhas “Onda sigillata”, edito da Giuntina.La Torà è maim chayyim, acque di vita«Come l’acqua si estende da una estremità all’altra del mondo, così la Torà è vita per il mondo. Come l’acqua discende dal cielo, così la Torà discende dal cielo. Come l’acqua rinfresca l’anima, così la…