In questa parashà vi sono le ultime due mitzvòt della Torà: la penultima è la mitzvà dello Hakhèl, cioè di radunare tutto Israele a Gerusalemme ogni sette anni nel secondo giorno della festa di Sukkòt. L’ultima è quella che ogni uomo d’Israele scriva un suo sefer Torà. Riguardo a quest’ultima mitzvà poiché pochi sono in grado di scrivere un sefer Torà, gia diversi secoli fa alcuni i maestri insegnarono che si può osservare la mitzvàfacendosi una biblioteca…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Due consigli per essere iscritti nel libro della vita
Dichiarò Rabbì Keruspedài: disse Rabbì Yochanàn che vi sono tre libri aperti a Rosh Hashanà: uno per i veri malvagi, uno per i veri giusti e uno per coloro che si trovano in una fase intermedia. I veri giusti sono subito iscritti nel libro della vita, i veri malvagi in quello della morte e per coloro che si trovano in…
Rosh ha shanà e Kippur, un momento per pensare anche al prossimo
Il primo mese del calendario ebraico, istituito dai Maestri del talmud, celebra il Signore D-o come Creatore dell'Universo e, in particolare, nel giorno di Rosh ha Shanà lo si celebra come Creatore dell'essere più "perfetto": l'uomo. L'umanità può essere definita, secondo i vari racconti del libro di Bereshit, il fine e lo scopo di tutta l'opera creativa, in quanto questa…
Parashà di Nitzavìm: A cosa devono servire le sofferenze?
Questa è una delle più brevi parashòt della Torà. Nella maggior parte degli anni viene letta insieme con quella successiva di Vayèlekh. Quest’anno viene letta da sola. Essa inizia con queste parole: “Voi siete rimasti oggi tutti davanti al Signore, Iddio vostro, i vostri capi [di migliaia, di centinaia], i vostri capi di tribù, i vostri anziani e i vostri sovraintendenti, tutti gli…
A che servono le feste
Siamo abituati per tradizione a interpretare i fatti che avvengono intorno a noi, trarne delle previsioni e degli insegnamenti. Il fatto che quest’anno, proprio alla vigilia di Rosh ha Shanà, si vada a votare per il nuovo parlamento (noi ovviamente dobbiamo farlo prima del tramonto) è carico di significati. Anno nuovo, vita nuova; e noi ripetiamo la frase “che finisca…
Prima dei moadim: Elul, il mese della Teshuvà
“Moty, oggi papà ti porta allo zoo” disse il padre al figlio di 10 anni. “Che bello lo zoo, non ci sono mai stato!!!”. Giunto allo zoo Moty, entusiasta e sovreccitato, comincia a percorrere di corsa il lunghissimo viale pieno di animali. “Ecco l’orso!!” fa cenno il padre a Moty. “Guarda il leone!!” Aggiunse poi. Ma Moty è talmente preso…
Parashà di Ki Tavò: Tutto questo per qualche fico e qualche melograno?
La parashà inizia con la mitzvà annuale di portare le primizie della frutta di Eretz Israel al Bet ha-Mikdàsh con queste parole: “Quando sarai entrato nella terra che l’Eterno, tuo Dio, è per darti in retaggio, e la possederai, e vi abiterai; piglierai delle primizie di tutti i prodotti del suolo, che avrai raccolti dal tuo terreno, che l’Eterno, tuo Dio, è per darti, e le…
Parashà di Ki Tetzè: La responsabilità verso terzi nella Torà
Una delle mitzvòt di questa parashà è quella di costruire un parapetto sul tetto della casa. Nella Torà è scritto: “Quando edificherai una casa nuova, farai un parapetto al tuo tetto; non permettere che una situazione pericolosa rimanga nella tua casa (lett.: “non mettere del sangue nella tua casa”), perché qualcuno potrebbe cadere” (Devarìm, 22:8). R. Joseph Pacifici (Firenze, 1928-2021, Modiin ‘Illit) in Hearòt ve-He’aròt (p. 218) scrive…
Parashà di Shofetìm: Giustizia o idolatria?
All’inizio di questa parashà, dopo la mitzvà di nominare giudici competenti, segue quella di non piantare una asherà nel Bet ha-Mikdàsh e di non erigere una stele. In questi due versetti è scritto: “Non piantare per te una asherà, o alcun albero, presso l’altare che ti farai per l’Eterno tuo Dio. E non erigerti alcuna lapide, cosa che l’Eterno, tuo Dio, ha in odio” (Devarìm, 16:21-22). Il Maimonide (Cordova, 1138-1204, Il…
Parashà di Reè: Il Bet Ha-Mikdàsh fu costruito 480 anni dopo l’uscita dall’Egitto
L’autore catalano del Sèfer Ha-Chinùkh (XIII sec. E.V.) scrive che la prima mitzvà di questa parashà è quella di distruggere tutti i luoghi usati dai cananei per i loro culti idolatri e fare sì che anche la loro memoria venga cancellata: “Distruggerete tutti quei luoghi dove le nazioni che conquisterete prestavano culto ai loro dei; sugli alti monti e sopra le colline, o sotto ogni albero frondoso.…