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    Curdi: un destino difficilissimo. Abbandonati dall’occidente

    Il destino dei curdi deve fare riflettere tutti coloro che amano la democrazie e la libertà dei popoli, ma in particolare gli ebrei e gli amici di Israele. E’ un piccolo popolo (22 milioni di persone, divisi fra Iran Siria, Iraq, Turchia), antico e fiero, che aspira da tempo all’indipendenza nazionale, già promessagli dal trattato di Sévres del 1920. E’ stata soprattutto la Turchia a opporsi alla libertà dei curdi, che ha cercato in tutti i modi di assimilare, usandoli anche contro gli armeni. Ma la repressione è stata violentissima anche negli altri stati, in particolare in Iraq, dove Saddam li gasò a migliaia nel 1991 (alla faccia di chi dice che non disponesse di armi di distruzione di massa). Anche allora l’America di Bush padre, vincitrice nella prima guerra del Golfo, non ritenne di rischiare altre vite americane per intervenire. Divisi dalle frontiere statali e da quelle dei partiti in lotta fra loro, i curdi non hanno avuto un Ben Gurion capace di guidarli alla realizzazione del loro stato. Hanno combattuto coi loro diversi padroni e contro il terrorismo dell’Isis; sono un elemento di modernità e di democrazia, ma hanno nemici potenti (Turchia e Iran) e nessuno li appoggia davvero: non l’America (è pura propaganda prendersela con Trump, è la politica costante di Washington: https://www.israelhayom.com/opinions/trump-did-not-betray-the-kurds/), non l’Europa che chiacchiera ma si tiene buoni Iran e Turchia. Ancora una volta il loro destino è una guerra difficilissima. Probabilmente il mancato appoggio americano, in cui speravano senza garanzie formali, li condurrà vicino ad Assad. Il rischio è che anche i sunniti filo-occidentali, come l’Arabia, si sentano abbandonati dall’America, che non li ha difesi né vendicati dai razzi iraniani nonostante gli accordi esistenti, si arrendano e cerchino un accomodamento con l’Iran. Sarebbe un grave danno per Israele, che però da sempre sa di non poter contare su appoggi esterni e di doversi difendere da solo. Solo la forze di Israele separa oggi il Medio Oriente dalla guerra e dalla conquista iraniana.

     

    Ugo Volli

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