di David Meghnagi *
Qualcosa non funziona nel nostro modo di vivere e bisognerà pensarci, introducendo pratiche nuove nel nostro vivere quotidiano in cui la responsabilità verso gli altri e la conservazione dell’ecosistema, trovi un posto centrale nella vita di tutti. C’è un che di inquietante all’idea che nelle nostre città l’aria torni respirabile, e le acque dei fiumi riacquistino un po’ del loro colore naturale, solo perché l’attività produttiva è ferma, e le persone sono giustamente bloccate nelle loro case per evitare la diffusione di un contagio letale. Pensare che dopo la scoperta di un vaccino tutto tornerà come prima è una pia illusione, frutto di un diniego, non dissimile da chi nelle settimane scorse nonostante le avvisaglie, rifiutava di introdurre dei cambiamenti negli stili di vita. Al punto che sono state necessarie delle leggi, per costringere la gente ad assumere comportamenti più responsabili. Il vaccino sicuramente arriverà, anche se nella corsa contro il tempo che si è innestata, conteremo purtroppo molte altre perdite umane. Lo sconvolgimento delle esistenze cui dolorosamente assistiamo, con la riscoperta di una fragilità costitutiva dell’esistenza umana, rimossa e negata, deve poter comportare per il futuro la necessità di una revisione degli stili di vita delle nostre società. Perché la memoria del dolore di chi ha perduto i propri cari, non sia rimossa e cancellata, dovremmo trarre “una lezione” per quanto tragicamente accade. Dovremmo assumere il principio di “responsabilità” come un valore che riguarda non solo noi, ma l’intero ecosistema, di cui siamo parte.
*Prof. Senior Roma Tre, Psicoanalista.