Domenica è iniziato a Londra tra le proteste il festival cinematografico israeliano, l’Israeli Seret International Film Festival. Numerosi manifestanti propalestinesi hanno protestato contro il festival nel nord di Londra dove erano previste le proiezioni che si sono poi svolte regolarmente. La polizia è arrivata presto sul luogo dove, nel frattempo, alcuni sostenitori di Israele avevano organizzato una contro protesta.
Mentre prosegue il conflitto, l’intera organizzazione del festival quest’anno si è svolta tra le polemiche. Sul gruppo social del “Seret Film Festival” gli organizzatori hanno reso noto che “negli ultimi mesi hanno dovuto affrontare attacchi da parte di gruppi anti-israeliani che hanno minacciato boicottaggi e chiesto la cancellazione delle nostre proiezioni”.
«Puntiamo al dialogo, alla comunicazione e alla convivenza, mentre i manifestanti, la maggior parte dei quali non ha alcun legame o conoscenza della situazione, si concentrano sulla violenza e sul silenziamento aggressivo» hanno riferito lefondatrici del festival in una comunicato riportato su Ynet News.
«La cancel culture è una moda popolare in questo momento, e non intendiamo arrenderci» hanno aggiunto le organizzatrici, secondo cui «imparare a conoscere un Paese attraverso il cinema è uno strumento per promuovere la comprensione e il dialogo, ma loro non sono interessati a questo. Un partecipante del festival, parente di uno degli ostaggi a Gaza, ha provato a parlare con i manifestanti, ma non c’è stata alcuna risposta o cooperazione da parte loro. Al contrario, i manifestanti hanno continuato a gridare violentemente contro di lei».
L’idea del festival cinematografico israeliano è nata 13 anni fa e include numerose mete nel mondo, dalla Germania all’Argentina, dal Cile alla Spagna. Come spiegato sulla pagina di crowdfunding, il Seret International Film Festival celebra il cinema e la cultura israeliana nel Regno Unito: “Siamo un ente di beneficienza indipendente, apolitico e non religioso, dedicato a mostrare la diversità e la vivacità della vita israeliana attraverso il cinema e la televisione”.