Resta nitido il ricordo e forte il dolore per il terribile attentato terroristico all’Hyper Cacher di Parigi che scosse la Francia e tutto l’ebraismo nella giornata del 9 gennaio 2015, nove anni fa.
Il triste anniversario verrà commemorato dal Conseil Représentatif des Institutions juives de France – CRIF con una cerimonia alle 18.30 davanti al negozio che fu teatro della vicenda, che sarà trasmessa con una diretta anche sulla pagina facebook dell’ente ebraico. Sarà un’occasione per ribadire l’importanza della lotta all’antisemitismo e per ricordare le quattro persone che persero la vita: Yohan Cohen (22 anni), Philippe Braham (40 anni), Francois-Michel Saada (60 anni), Yoav Hattab (21 anni).
Quel giorno, infatti, poco prima delle 13.30, un uomo armato entrò in questo supermercato kasher a Porte de Vincennes, nella zona est di Parigi. Seguirono ore drammatiche, in cui il terrorista Amedy Coulibaly tenne in ostaggio dodici persone, uccidendone quattro. Solo alle 17.15 la polizia fece irruzione nel negozio. Coulibaly rimase ucciso, i superstiti furono liberati.
La vicenda creò uno shock in tutta Europa. La Francia, in particolare, si sentì nuovamente colpita, appena due giorni dopo l’altro attentato avvenuto presso la redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, dove il 7 gennaio dodici persone erano state massacrate dai fratelli Said e Cherif Kouachi. Particolarmente scosso fu l’ebraismo francese, già vittima di profonde ondate di violenza perpetrate dal fondamentalismo islamico in epoca recente, come il rapimento e le torture fatali a Ilan Halimi nel 2006 e l’attentato alla scuola ebraica di Tolosa del 2012, dove erano state uccise 7 persone di cui 3 bambini, solo per citare due tra gli episodi più noti e cruenti.
L’Hyper Kasher riaprì il 15 marzo 2015. Nel frattempo l’antisemitismo in Francia era divenuto un fenomeno ormai manifesto e in tanti ne avevano preso atto, con molti ebrei francesi pronti a trasferirsi in Israele, accompagnati da altre alyhot provenienti da vari Paesi europei. A costituire la minaccia sono stati i rischi crescenti legati al fondamentalismo islamico sempre più radicato in alcune zone d’Europa, a partire proprio dalla Francia, dove non tardarono a verificarsi altri eventi analoghi, come la strage del Bataclan nel novembre 2015 e l’attentato sul lungomare di Nizza nel luglio 2016.
A metà dello scorso decennio, la nascita e il rafforzarsi dell’ISIS, l’autoproclamato Stato Islamico di Iraq e Siria, ha seminato terrore e distruzione in Asia Minore, sostenendo materialmente e moralmente attentati terroristici in diverse città europee.
Una fase difficile per la storia occidentale, non senza conseguenze anche sull’attualità, nonostante nel frattempo siano sopraggiunte altre priorità. Il fondamentalismo islamico resta una minaccia e le comunità ebraiche europee ne sono divenute particolarmente consapevoli, già da prima di quel 9 gennaio 2015.