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    ‘’Noi ebrei di Kiev: preghiamo e chiediamo aiuto” – Intervista al Rabbino Jonathan Markowitz

    Da giorni i leader mondiali si stanno incontrando per cercare una soluzione alla minaccia di invasione dell’Ucraina, finora ufficialmente negata dalla Russia e dallo stesso presidente Vladimir Putin.

     

    Circa 75.000 cittadini ucraini di religione ebraica avrebbero i requisiti previsti dalla legge del ritorno per richiedere la cittadinanza israeliana e Israele avrebbe già valutato la possibilità di una loro evacuazione di emergenza. Alcune settimane fa, secondo il Jerusalem Post, gli ebrei ucraini sono stati avvertiti di farsi trovare pronti per essere evacuati in Israele mentre la minaccia russa incombe sul paese.

     

    La prima visita del Presidente israeliano Herzog, il 5 ottobre del 2021, è stata a Kiev. «L’Ucraina e Israele hanno buoni rapporti. Quest’anno segna i 30 anni dall’indipendenza dell’Ucraina e 30 anni di relazioni tra Israele e l’Ucraina», ha dichiarato in tale occasione Herzog, che ha anche ringraziato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la recente approvazione di una dura legge contro l’antisemitismo e per l’adozione della definizione dell’IHRA. 

     

    Rav Jonathan Markowitz è Rabbino della Comunità ebraica di Kiev. Nell’agosto del 2020 è stato insignito dal parlamento ucraino di una medaglia d’onore per i suoi 20 anni di servizio nella città e per il suo contributo sul welfare dei cittadini ucraini. Shalom lo ha intervistato.

     

    Come è la vita della comunità ebraica in Ucraina degli ultimi anni? 

     

    Kiev è oggi un posto molto, molto buono per gli ebrei, i non ebrei, i cristiani, i musulmani, per tutti. Tutti coloro che vivono qui oggi si sentono al sicuro. Ci sentiamo a casa. Grazie al presidente, grazie ai ministri. È un posto sicuro qui. Ringraziamo Dio e ringraziamo il popolo ucraino di poter vivere in pace insieme. 

     

    Nel resto dell’Europa abbiamo assistito ad una crescita di incidenti antisemiti. E’ avvenuto anche in Ucraina e in che modo è intervenuto lo stato?

     

    Voglio ringraziare lo Stato. Stanno facendo tutto ciò che possono per aiutarci e per impedire provocazioni antisemite in Ucraina. Penso che abbiamo meno antisemitismo del resto d’Europa, e dell’America ovviamente. Oggi è un posto molto sicuro. Gli ebrei possono vivere qui e far parte di questo paese.

     

    In che modo i recenti avvenimenti politici hanno avuto impatto sulla comunità ebraica e quali sono state le reazioni dei membri della comunità in quanto ucraini?

     

    Siamo ebrei e siamo ucraini. Viviamo qui in Ucraina come tutti i cittadini. Facciamo parte del paese e siamo lieti di farne parte. Proviamo tutto ciò che gli altri ucraini pensano qui a Kiev. Lo proviamo e viviamo qui. Sì, stiamo combattendo per ciò potrebbe accadere qui in Ucraina, ma abbiamo una forte fede in Dio e fiducia nelle persone. Sappiamo che di sicuro tutto andrà bene ma dobbiamo prepararci per il peggiore dei casi. Rimarremo qui e aiuteremo la popolazione ucraina e di Kiev. Abbiamo già raccolto molto cibo qui nella nostra comunità, ma non è abbastanza e manca anche l’acqua.  Ne cercheremo di più e ne compreremo di più. Ciò che è importante è che stiamo insieme e che preghiamo che non scoppi una guerra tra Ucraina e Russia.

     

    C’è stato un incremento di alyoth come conseguenza dei recenti avvenimenti?

     

    Oggi non penso che le alyoth aumenteranno notevolmente, ma dipende. Se la Russia entrerà in Ucraina allora certo, ci saranno più alyoth.

     

    Avete ricevuto sostegno dalle comunità ebraiche nel resto del mondo?

     

    Stiamo chiedendo e saremo lieti se qualcuno vorrà aiutarci. Preghiamo per questo. Stiamo cercando di entrare in contatto con altre comunità. Penso che questo sia un buon momento per chiedere se qualcuno può aiutarci.

     

    Come è cambiata la vita per le comunità ebraiche da quando l’Ucraina era parte dell’ex URSS a da quando è diventato uno stato indipendente?

     

    Oggi l’Ucraina è un paese indipendente. La democrazia qui è molto forte. Ci sentiamo parte del paese. Oggi è meglio di altri tempi per le comunità ebraiche. Grazie a Dio oggi si sta bene qui, ma in quei tempi l’Ucraina aveva gravi problemi finanziari.

     

    E oggi? Qual è la situazione finanziaria della comunità ebraica?

     

    Abbiamo ancora problemi. Come dicevo, facciamo parte dell’Ucraina e se l’Ucraina ha problemi finanziari, la comunità ebraica  ha problemi finanziari. Di questi tempi, se ci sarà o no la guerra, c’è una crisi economica in Ucraina e la sentiamo come comunità. Sempre più persone ci chiedono di aiutarle. Vorremmo molto aiutarle, ma anche se vogliamo, non possiamo. Molti ebrei qui sono anziani. La maggior parte ha bisogno del nostro aiuto anche per il cibo. Non parlo dell’elettricità a casa. Parlo di cibo e medicine. Hanno bisogno delle cose più essenziali.

     

    In che modo le comunità ebraiche del resto del mondo potrebbero aiutare la comunità ebraica ucraina?

     

    Qualsiasi aiuto a cui le comunità ebraiche in Europa penseranno e che ci vorranno dare sarà molto utile. Diremo grazie. Abbiamo bisogno di cibo, acqua, soldi, benzina. Abbiamo bisogno di tutto.

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