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    Waters to Waters – Ritorno alla vita?. Le fotografie di Merav Maroody al Palazzo della Cultura

    Un’affermazione seguita da una domanda. Questo indica il titolo della mostra di fotografie di Merav Maroody, che ruotano intorno al tema dell’acqua, e che inaugura domenica 13 giugno al Palazzo della Cultura a Roma all’interno di ‘Ebraica – Festival Internazionale di Cultura’ in un’edizione legata al tema della ripartenza e di una ‘seconda vita’.

     

    Se è vero che il corpo umano è composto di acqua e che questa è fonte di vita, non è altrettanto semplice trovare un modo di riconciliarsi con essa. I lavori recenti di Maroodny esplorano questo aspetto con scatti in bilico tra naturale e artificiale, alternando immagini che sembrano irripetibili ad altre più vicine alla costruzione cinematografica.

    Così l’acqua presente nel paesaggio, nel mare e nei laghi, è accostata a quella che l’uomo limita in piscine e bottiglie, modificandone la percezione del colore e separandola talvolta dall’aria.

    Le recenti vicende sanitarie, i periodi di confinamento e un rallentamento degli spostamenti sembrano suggerire il bisogno di un contatto con questa forma di ‘vita’ anche solo come evocazione. Può essere ritrovata in un riflesso sul muro di un appartamento, o in una conchiglia gonfiabile pronta per galleggiare su un canale. È così che certe immagini somigliano all’attesa per un pieno ritorno alle attività sociali, ludiche e lavorative.

    Maroodny conosce bene il valore dell’acqua essendo nata ad Arad, una città ai confini del deserto del Negev, una terra che ha dovuto da sempre imparare a gestire al meglio le sue risorse, ed è per questo che forse coglie la sua presenza anche quando non è visibile.

    Tra i suoi campi d’indagine c’è l’aspetto umano in relazione all’ambiente circostante, fin da quando si è traferita a Berlino dopo la laurea in arte alla ‘Bezalel’ academy, aggiungendo anche una riflessione sulla ricerca di stabilità e la finzione.

    La domanda che ci propone questa mostra in fondo resta aperta. Basta guardare la fotografia in cui l’immagine è esattamente divisa tra il mare e il cielo: al centro sbuca un braccio. Ci chiediamo così se tra poco sparirà nell’acqua o sia l’inizio di una rinascita.

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