
A Padova il Centro Culturale Altinate San Gaetano ospita la mostra “Vivian Maier – The Exhibition”, la più grande retrospettiva mai dedicata alla celebre fotografa americana con più di duecento fotografie a colori e in bianco e nero, scatti iconici, oggetti personali, documenti inediti, sale esperienziali e immersive, registrazioni audio e filmati Super 8, esposti in via eccezionale, soltanto fino al 28 settembre.
L’incredibile storia di Vivian Maier ha commosso e continua a commuovere milioni di visitatori.
Nata nel 1926 e scomparsa nel 2009, Vivian Maier ha vissuto una vita lontana dai riflettori. Tata di mestiere, per tutta la vita ha accudito i bambini, coltivando segretamente una grande passione per la fotografia. Mai desiderosa di mettersi in mostra, Vivian Maier si celava dietro il suo obiettivo, utilizzando la sua Rolleiflex per catturare immagini indimenticabili e frammenti di vita quotidiana scattando con un’urgenza quasi compulsiva. La sua strategia era l’anonimato: non c’erano pose preparate, né scene costruite. Si limitava a documentare, senza forzature, la vita che scorreva intorno a lei, spesso senza pensarci troppo. I suoi scatti, privi di orpelli e artifici, ritraggono i bambini di cui si prendeva cura e quelli che incontrava per caso per strada, cogliendo con sorprendente sensibilità i loro sguardi, immortalando attimi di pura vita.
Intelligente, acuta, ironica e sensibile, con un gesto silenzioso Vivian Maier ha fermato il tempo per quasi cinque decenni, documentando una varietà incredibile di scene, dai banchieri di Midtown ai senzatetto che dormivano nei parchi, dalle coppie che si abbracciavano agli autoritratti. I suoi negativi coprono una gamma vastissima di soggetti, testimoniando la sua meticolosa documentazione della vita quotidiana, dal primo dopoguerra fino agli anni Novanta del secolo scorso ovunque si trovasse. Eppure, fino alla sua morte, il suo lavoro è rimasto sconosciuto, nascosto in centinaia di scatole. Nel 2007 l’agente immobiliare John Maloof ha acquistato una parte dell’archivio di Vivian Maier durante un’asta, dopo che era stato confiscato per un mancato pagamento. Subito si è reso conto di aver scoperto qualcosa di straordinario e da quel momento ha iniziato a cercare altri materiali legati alla misteriosa fotografa, raccogliendo oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe. Il suo impegno è culminato nella co-direzione del documentario “Finding Vivian Maier” del 2014, che ha conferito a Vivian Maier fama internazionale e ha fatto conoscere la sua arte al mondo.
Curata da Anne Morin, la più grande esperta e studiosa della vita della fotografa, l’esposizione è suddivisa in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile: dagli intensi autoritratti alle scene di vita urbana, dai ritratti di bambini alle immagini di persone ai margini della società.
Da un progetto di Vertigo Syndrome e in collaborazione con Chromaphotography, la mostra è realizzata con il contributo di Acegas Aps Amga e vede come mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale. Il catalogo è realizzato da Moebius in collaborazione con Réunion des musées nationaux (RMN) – Grand Palais e Musée du Luxembourg di Parigi.
Foto: Vivian Maier