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    Un nuovo film dà vita alle confessioni di Eichmann con le registrazioni originali

    Più di 70 ore di registrazione dell’intervista che Eichmann rilasciò al giornalista nazista olandese Willem Sassen in Argentina protagoniste della docuserie  “The Devil’s Confession: The Lost Eichmann Tapes”. Questa serie, divisa in tre puntate, ricrea l’intervista nel quale Eichmann descrisse nei dettagli la Soluzione Finale. Per mantenere un elemento di autenticità, gli attori verranno doppiati dalle registrazioni originali. L’attore Eli Gorenstein ha interpretato Eichmann.

     

    L’incontro tra l’architetto della Soluzione Finale e il giornalista nazista avvenne circa quattro anni prima della cattura. Sassen propose ad Eichmann di scrivere la sua biografia, e per fare ciò condusse circa 70 ore di interviste in sei mesi. Quando la voce delle sessioni si diffuse tra i nazisti espatriati in Argentina, alcuni vollero assistere alle testimonianze del gerarca nazista, ha raccontato il produttore Yariv Mozer a Channel 12 News. Secondo il produttore infatti, molti dei nazisti presenti agli incontri con Eichmann trovarono difficile comprendere che sei milioni di ebrei furono davvero uccisi, credendo che fosse una bugia inventata dagli stessi ebrei. I nastri di Sassen hanno catturato il loro stupore.

     

    “Se avessimo ucciso 10,3 milioni di ebrei direi con soddisfazione ‘Bene, abbiamo distrutto un nemico’. Allora avremmo compiuto la nostra missione. Ma con mio rammarico, non è stato così’”, si sente dire Eichmann in alcune parti delle registrazioni che compaiono nel film. Nei nastri si sente inoltre dire da Eichmann: “Non mi pento di nulla. Non ho alcun desiderio di dire che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato”.

     

    Sassen trascrisse accuratamente tutte le registrazioni e le diede a Eichmann per la revisione, con quest’ultimo che occasionalmente aggiungeva note scritte a mano.

     

    Su richiesta dello stesso gerarca nazista, le memorie sarebbero dovute essere pubblicate solo dopo la sua morte. Tuttavia, dopo la cattura di Eichmann da parte del Mossad e il suo trasferimento in Israele, Sassen vendette la storia alla rivista Life. Settimane prima dell’apertura del processo di Gerusalemme, una copia della rivista fu inviata alla polizia israeliana. Sei mesi dopo l’inizio del processo stesso, 700 pagine di trascrizioni delle registrazioni furono inviate ai pubblici ministeri israeliani, che utilizzarono parte del materiale. Non è ancora chiaro chi abbia inviato la rivista o le trascrizioni alle autorità.

     

    Eichmann durante il processo respinse le citazioni dalle trascrizioni – comprese alcune dall’articolo di Life – dicendo che aveva bisogno di rivedere le registrazioni originali, che non erano detenute dall’accusa. Infatti all’epoca le registrazioni originali erano nascoste. Sassen aveva dapprima seppellito i nastri in un luogo segreto e successivamente consegnati alla famiglia Eichmann. Anni dopo furono ritrovati nell’archivio nazionale tedesco nella città di Coblenza.

     

    Per contrastare le affermazioni di Eichmann in cui sosteneva di essere solo “un piccolo ingranaggio” dello sterminio, il procuratore Gideon Hausner presentò le trascrizioni durante il processo, ma come ha affermato dalla figlia Tami Revah Hausner all’emittente israeliana Kan, suo padre “voleva davvero mettere le mani sulle registrazioni”, poiché “se avesse avuto i suoni, il lavoro sarebbe stato molto più semplice”, ha sostenuto.

     

    Realizzato congiuntamente da MGM e Tadmor Entertainment, con il supporto dell’emittente pubblica Kan, andrà in onda a partire dal 7 giugno proprio sul canale israeliano. Sarà proiettato inoltre al DocAviv Film Festival di Tel Aviv il 29 maggio, dove sarà inserito nel concorso di documentari israeliani.

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