Questa è la storia di un quadro. Un quadro particolare che ai più potrebbe anche non piacere. Perché in fondo abbiamo tutti gusti diversi. Un quadro che per strane coincidenze del destino non è finito nell’ufficio di chi se lo era aggiudicato. E sono state inutili le richieste per poterlo avere. Anzi nessuna risposta a mail e telefonate. Come se una volta venuta a mancare la persona che tanto aveva fatto per poter ottenere quella tela, anche quest’ultima fosse svanita per sempre. Ma quella che vi racconto è anche la storia di una bella amicizia che si è consolidata giorno dopo giorno. Perché non è per nulla scontato che di fronte ad una tragedia ci si unisca più che mai. Spesso il dolore comune allontana. Fortunatamente non è questo il caso.
Armando Veneziani zl è corso dietro a quel quadro fino a quando non se lo è aggiudicato. All’insaputa di tutti. Purtroppo il destino ci si è messo di mezzo e ha deciso di portarselo via prematuramente. Così lui quel dipinto non lo ha mai potuto tenere tra le mani. Una tela con delle lettere che apparentemente sembrano recitare una frase in latino: LAN IM ARES TA.
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Accade che la moglie Patrizia Sonnino e i figli Marco e Daniel vengano a conoscenza di questa storia, ma per una questione di tempistiche l’oggetto non è più disponibile. Cercano invano di contattare l’autore, ma nulla.
Un giorno Patrizia racconta la storia alle sue amiche e fa vedere loro la foto del quadro. Subito un’intuizione. “Non è così difficile. Proviamo a riprodurlo,” il coro unanime. Nessuna inizialmente fa caso a quella scritta messa lì sullo sfondo. Poi guardando e riguardando la foto per scegliere i colori giusti il flash: l’anima resta.
Un segno. Che lì per lì sbigottisce, ma che invoglia ancora di più a gettarsi in questa avventura.
Così si compra la tela, le prime pitture, i pennelli. E si inizia a dipingere. Per togliersi qualche “magagna” dalla testa e per stare vicina ad un’amica fraterna. Che nel suo immenso dolore riesce per qualche ora anche a sorridere. Il quadro viene realizzato in pochissimo tempo, ma nasce una vera e propria passione. Che porta Donatella Pajalich, Daniela Di Porto, Stefania Astrologo, Alessia Veneziani, Daniela Calò, Eleonora Sermoneta e Debora Pajalich, a creare un quadro dietro l’altro con tecniche differenti, materiali di ogni genere. E nascono le “Picasse”. Un gruppo che si ritrova ogni settimana proprio a casa di Patrizia, che ha realizzato un vero e proprio laboratorio per accogliere chi ha voglia di mettersi alla prova. Non è un caso che anche chi passa solo per ammirare i loro lavori e prendersi un caffè, poi finisca con il dare il propio contributo cimentandosi con l’arte. Le tele aumentano di giorno in giorno. Piccole, medie, grandi, a colori o in bianco e nero. Talmente tante che è complicato anche disporle in qualche posto per non farle rovinare. Ognuna ha il suo stile, il gusto di chi lo ha dipinto, ma quello che traspare in tutte è che c’è stato messo il cuore. Quello stesso cuore che ha portato le Picasse a decidere di venderle e di destinare il ricavato in beneficienza.
Di certo chi non ha potuto beneficiare del quadro per cui è nato il gruppo sarà felice di sapere che in casa sua si sta realizzando qualcosa che lo avrebbe reso orgoglioso.
Oggi, fino alle 21, le opere sono esposte in Via della Reginella 1A, ma chi non avesse la possibilità di passare potrà comunque contattare qualsiasi persona del gruppo per visionarle.