Sarebbe assurdo immaginare oggi l’anziano figlio di Rudolf Höss, comandante nazista di Auschwitz, che cammina nell’ex campo di sterminio con la figlia di una sopravvissuta alla Shoah. O lo stesso figlio di Höss che prende un caffè a casa sua con una sopravvissuta alla Shoah. Per quanto improbabile possa sembrare, entrambi gli incontri si sono verificati nella realtà, e vengono narrati nel film documentario intitolato “L’ombra del comandante”, diretto, scritto e prodotto dalla regista Daniela Volker e distribuito dalla Warner Bros. La pellicola è uscita nei cinema statunitensi il 29 maggio. Volker ha detto alla stampa locale che l’uscita del suo film avviene in un momento particolarmente rilevante per gli ebrei di tutto il mondo, visto il crescente antisemitismo scaturito dall’assalto di Hamas del 7 ottobre, e dalla successiva guerra a Gaza.
“A giudicare da come le cose stanno andando ora nel mondo, non c’è molta speranza per il futuro”, ha detto Volker durante un’intervista al Times of Israel in cui ha raccontato che le riprese del docufilm si sono concluse proprio poco prima del 7 ottobre.
Il film segue la narrazione di due famiglie le cui vite sono tragicamente interconnesse: la famiglia tedesca Höss, alle prese con l’eredità connessa alla figura del padre ad Auschwitz, e la famiglia britannica dei Lasker-Wallfisch, la cui madre è sopravvissuta al lager in cui morirono oltre 1,1 milioni di persone, di cui un milione di ebrei. All’interno della pellicola il figlio di Höss, incontra la sopravvissuta alla Shoah Anita Lasker-Wallfisch assieme a sua figlia Maya Lasker-Wallfisch.
“Non c’è sopravvissuto o vittima senza un colpevole”, ha detto Volker. “E per come la vedo io, bisogna guardare entrambi per raccontare una storia più completa”. Figlia di un padre tedesco e di una madre argentina, Volker è cresciuta tra l’Argentina, la Colombia e la Germania, poi ha intrapreso la carriera cinematografica a Londra, dove vive ancora oggi. Con un curriculum che include collaborazioni con la BBC, Netflix, CNN e PBS, la sua produzione cinematografica si è sempre concentrata sulla narrazione della grande storia.