È andato alla scrittrice Lia Levi il Premio Laurentum per la letteratura ebraica 2021 a consegnare il premio il Presidente della giuria Gianni Letta.
“Giornalista e “scrittrice della memoria”, pluripremiata autrice di opere per ragazzi e non solo, in cui l’ebraismo, fatto di storia e tradizioni, è una costante. Fondatrice e direttrice per trent’anni di Shalom, è una protagonista dell’informazione ebraica in Italia. Il riconoscimento le viene tributato per aver dedicato con generosità la sua vita alla letteratura e alla testimonianza, anche nelle scuole, della sua personale esperienza di scampata alle persecuzioni delle leggi razziali. Perché, come afferma Elie Wiesel: “L’opposto dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza. L’opposto dell’educazione non è l’ignoranza, ma l’indifferenza. L’opposto dell’arte non è la bruttezza, ma l’indifferenza. L’opposto della giustizia non è l’ingiustizia, ma l’indifferenza. L’opposto della pace non è la guerra, ma l’indifferenza alla guerra. L’opposto della vita non è la morte, ma l’indifferenza alla vita o alla morte. Fare memoria combatte l’indifferenza” si legge nella motivazione.
L’evento si è tenuto online nel rispetto delle disposizioni in materia di contenimento del Covid19 e in collegamento la scrittrice ha così commentato: “Le motivazioni di questo premio mi rappresentano a pieno: uno dei “modi” che rappresenta la mia scrittura è la condivisione con chi ti legge e soprattutto l’immedesimazione. Il pubblico di adulti o bambini che leggono i miei libri. Singer diceva che il nemico principale della letteratura è la noia e non esiste paradiso per lettori annoiati”.
“Abbiamo scelto di attribuire a Lia Levi questo riconoscimento – ha commentato Roberto Sergio, direttore del premio – per aver dedicato la propria vita a trasmettere la memoria delle persecuzioni, delle Leggi razziali alle generazioni contemporanee e future, a combattere tutte le forme di discriminazione e di persecuzione ancora presenti nella realtà contingente ma anche nell’individuare e stigmatizzare la radice forse più pericolosa dei mali che affliggono la società contemporanea: l’indifferenza verso coloro che soffrono e verso tutte le forme di ingiustizia, rifiuto e di vessazione”.
A ritirare il premio il vice presidente della Comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca che ha ricordato come la prima forma di poesia la troviamo nella Torah quando viene raccontato del canto e del ballo di Miriam mentre gli ebrei passano il Mar Rosso c’è, appunto, la Cantica del Mare che è un ringraziamento al Signore in poesia.
Tra gli altri premiati Giulio Rapetti Mogol a cui è stato assegnato il premio alla carriera, Vincenzo Mollica che si è aggiudicato il Premio “I valori della cultura”, Jacopo Mastrangelo il Premio Speciale, mentre il premio per la poesia è stato assegnato a Mario Santagostini.