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    Cultura

    L’accordo segreto di Leonard Cohen. A Montreal uno spettacolo memorabile

    Dopo aver registrato il tutto esaurito nel 2023, il concerto di Soulpepper “L’accordo segreto, l’esperienza di Leonard Cohen” è tornato al Sylvan Adams Theatre del Segal Centre di Montreal con una decina di serate che si concluderanno l’8 gennaio. Impossibile da mesi trovare i biglietti malgrado gli organizzatori abbiano aggiunto alcune date infrasettimanali. Il pubblico assiste ad un docu-concerto, unico nel suo genere, che rende omaggio a Leonard Cohen, amatissimo in Canada, in cui vengono presentati alcuni dei suoi più grandi successi.
    Leonard Cohen si è costantemente reinventato nel corso della sua lunga carriera, aiutando generazioni di ammiratori a comprendere la società che cambiava intorno a loro. La sua straordinaria vita, la sua musica e la sua poesia vengono così celebrate da una compagnia di artisti d’eccezione. Creato da Frank Cox O’Connel, Marni Jackson e Mike Ross e diretto dallo stesso O’Connel ‘L’accordosegreto’ immerge il pubblico in una celebrazione unica e potente dell’arte di Leonard Cohen. Conosciuto per i suoi testi introspettivi e la sua voce evocativa, le opere di Cohen continuano ad affascinare i fan di tutto il mondo. Questa produzione di concerti attinge alla notevole capacità di Cohen di illuminare l’esperienza umana attraverso la canzone, offrendo agli spettatori l’opportunità di immergersi ancora una volta con la sua musica e la sua eredità.

    Nato da genitori ebrei nel 1934 e morto nel 2016, a nove anni Leonard perse il padre: fatto che segnerà in maniera indelebile la sua personalità. La sua attività artistica inizia soprattutto in veste di poeta e scrittore. La sua prima collezione di poesie, “Let Us Compare Mythologies”, viene pubblicata nel 1956 quando è ancora studente universitario. “The Spice Box Of Earth” (1961), la sua seconda collezione, lo lancia verso la fama internazionale. Dopo una breve parentesi alla Columbia University a New York, Cohen ottiene una borsa di studio e parte per l’Europa, stabilendosi alla fine nell’isola greca di Hydra, dove convive per sette anni con Marianne Jenson e il figlio di lei Axel. In Grecia scrive due romanzi, due piccoli capolavori: “The Favorite Game”, nel 1963, ritratto di un giovane ebreo di Montreal con ambizioni artistiche, e “Beautiful Losers”, nel 1966, dalle venature noir, un’opera epica e incomprensibile con accenti sacrilegi e religiosi. Ogni suo libro venderà nel mondo oltre ottocentomila copie. Ma la vita di Cohen è stata sempre contrassegnata da una costante irrequietezza: “Per scrivere libri hai bisogno di un posto dove stare. Quando uno scrittore lavora a un romanzo, tende a circondarsi di determinate cose. Ha bisogno di una donna. Ed è bello anche avere dei bambini fra i piedi, poiché il cibo non manca. Siccome io queste cose le avevo già, ho deciso di diventare ‘songwriter'”.
    La sua straordinaria vita, la sua musica e la sua poesia sono presentate in queste serate canadesi con profondità e ammirazione da una compagnia di notissimi artisti tra cui Divine Brown, accompagnati da una band di cinque elementi. Una produzione che va oltre un tributo tradizionale, esplorando la sua vita, l’eredità e l’influenza sulle generazioni attraverso una miscela di narrazione e musica. Ogni canzone è eseguita con nuovi arrangiamenti e interpretazioni particolari, riaccendendo lo spirito dei testi profondi e delle melodie di Cohen.
    “Per sua natura, una canzone deve muovere da cuore a cuore”. È questa la poetica e la filosofia con cui Leonard Cohen ha costruito non solo la sua carriera artistica, ma la sua stessa vita. Da una montagna sovrastante Montreal a un’isola greca, attraverso un incredibile viaggio che lo ha portato a Los Angeles, ha esplorato quella “remota possibilità umana”, divorando sensazioni, senza rimorsi. La sua musica si avvicina alla poesia, al sentimento delle cose sfiorate, allusive solo in apparenza. La grande passione è sempre stata la scrittura, il succedersi delle parole.

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