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    Cultura

    Il ricatto dell’oro che subirono gli ebrei di Roma nel nuovo corto “L’anello ritrovato”

    Non è sempre semplice raccontare l’orrore della Shoah alle nuove generazioni sebbene sia necessario. Tuttavia, il modo migliore per far comprendere ai più giovani ciò che fu la Seconda guerra mondiale è proprio attraverso la voce dei ragazzi stessi. Il 26 gennaio in occasione della Giornata della Memoria andrà in onda ”L’anello ritrovato”.

    Il corto, realizzato da Stand by me in collaborazione con Rai Kids, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma, è stato diretto da Alessandro Celli, scritto e prodotto da Simona Ercolani, a cura di Riccardo Liberatore.

    “L’anello ritrovato” narra le vicende di Giacomo Moscati, testimone del terribile ricatto dei 50 kg d’oro di cui furono protagonisti gli ebrei di Roma durante l’occupazione del 1943, e del suo giovane amico Samuele Pontecorvo.

    Ambientato tra le vie dell’antico ghetto ebraico, l’Archivio Storico della Comunità Ebraica e tra le sale del Museo Ebraico di Roma il corto d’animazione ha come protagonisti due amici. Il giovane David, interpretato da Liam Mario Nicolosi, un ragazzo ebreo che sta per fare il bar- Mitzvà. E la sua amica Cecilia interpretata da Mariandrea Cesari, una ragazza che si imbatte in una storia d’amicizia, ambientata negli anni della Shoah, di cui vorrebbe sapere di più. Così, assieme a David i due amici si troveranno catapultati nel passato in un’avventura investigativa che riporterà alla luce una storia straordinaria.

    “Per me avere interpretato il ruolo di David mi ha fatto capire l’importanza della memoria: avere il coraggio di scoprire e vedere il passato, al fine di non ripetere gli stessi errori in futuro – ha detto a Shalom il protagonista Liam Mario Nicolosi – grazie a questo ruolo ho esplorato il momento speciale dell’ebraismo dove da essere bambini si passa al mondo degli adulti. Un momento importante dove il singolo comprende la propria responsabilità verso gli altri e la sua Comunità. Non essendo ebreo, per me è stata un’opportunità per approfondire la mia conoscenza della religione ebraica, imparando a memoria le preghiere del momento del bar mitvah. Più che un semplice interprete mi sono sentito un testimone della storia, che conoscevo solo marginalmente. Il ruolo mi ha dato l’occasione di viverlo più da vicino e per cui crescere. In un certo senso come il mio personaggio David.”

    “L’anello ritrovato” è una fiction basata su un’accurata ricostruzione storica, a metà tra live action nel presente e animazione che ricostruisce episodi del passato. Da un anello ritrovato nel presente, i due giovani protagonisti scopriranno una storia d’amicizia capace di ricostruire le pagine del passato. “Secondo me è importantissimo parlare di queste tematiche ai più giovani per mantenere viva la memoria e per tramandarla” ha aggiunto Nicolosi.

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