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    Cultura

    Giorgio Albertini e la sua ‘La Storia, vista dall’alto’ da oggi a Casale Comics&Games

    Ebraismo e fumetti costituiscono un legame consolidato che negli anni ha unito la Fondazione Casale Ebraica a CasaleComics &Games, il festival che dal 2016 anima l’intera capitale del Monferrato richiamando oltre 12.000 visitatori, tra gli eventi che coinvolgono i palazzi e i luoghi più belli del centro storico nel nome della nona arte, da tre edizioni non mancano mai i locali attorno alla Sinagoga di vicolo Salomone Olper. L’artista scelto per questo appuntamento del 2024 dalla curatrice Ada Treves è Giorgio Albertini, a cui viene dedicata la personale dal titolo “La Storia, vista dall’alto”: un’esposizione in Sala Carmi che viene inaugurata oggi alle 11 e proseguirà fino al 16 giugno.
    Appassionato di archeologia, ma anche fumettista, docente alla Scuola Internazionale di Comics, Albertini è conosciutissimo in tutta Europa per la sua serie Cronosquad (Delcourt e Panini).
    La virgola nel titolo della mostra è importante: la vista dall’alto è fondamentale nell’opera con cui raccontare storia e storie. Le sue assonometrie a volo d’uccello permettono di ricostruire edifici e scavi archeologici, come dovevano essere un tempo, ma anche regalarci tavole mozzafiato con un iper-dettaglio tipico del fumetto francese, che offrono un’immersione vera e propria e completa nella narrazione di secoli lontani.
    Albertini porterà a Casale Monferrato numerose testimonianze del suo lavoro: tavole di Cronsquad, su Alix, personaggio che gli è stato affidato dalla casa editrice belga Casterman, sul suo ultimo lavoro dedicato al viaggiatore fiorentino Francesco Carletti, illustrazioni delle tante riviste storiche e musei con cui collabora. Una serie di tavole in mostra indaga in modo peculiare l’identità ebraica: “La letteratura è spesso considerata una delle forme dell’autocoscienza ebraica – ragiona Ada Treves nel presentare la mostra – ma non è forse altrettanto vero per il fumetto, o graphic novel? Per Giorgio Albertini rispondono anche le tavole pubblicate nel 2023 dalla Fondazione Cini in “Religiographies”, in cui l’autore “ha sognato un sogno”. Di fronte alla richiesta identitaria del figlio minore, che decide di mangiare kasher, prima arriva un momento di sbigottimento e Giorgio disegna se stesso mentre spiega come il proprio legame con l’ebraismo non sia religioso ma, oltre che legato alle generazioni precedenti, sostanzialmente culturale e politico. Nel rispondere vengono chiamati in causa Maimonide, Heinrich Heine, Moritz Steinschneider, Marx, Trotsky, Valdimir Medem, e ovviamente Theodor Herzl, in una moderna Tel Aviv”.
    La mostra ha un dettaglio importante, una delle “viste dall’alto” di Albertini è una tavola della Sinagoga di Casale, realizzata per Bell’Italia e di cui Albertini stava organizzando la donazione alla Comunità Ebraica di Casale Monferrato ragionandone con Elio Carmi, l’amato presidente della Comunità scomparso all’inizio del 2024. Un atto che si compirà ufficialmente oggi in occasione dell’inaugurazione.

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