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    Frédéric Brenner frammenti di ebraismo tedesco tra passato e futuro al Museo ebraico di Amsterdam

    Il fotografo francese di fama internazionale Frédéric Brenner inaugura giovedì 22 settembre al Museo Ebraico di Amsterdam la mostra Zerheilt – Healed to Pieces. Brenner ha preso in prestito la parola “Zerheilt” dal poeta Paul Celan, combinando le parole “zerstören”, distruggere, e “zu heilen”, guarire, proponendo così un titolo dall’alto valore simbolico che in italiano potremmo tradurre “Guarito a pezzi”. E proprio come uno specchio in frantumi le immagini offrono una riflessione polifonica, a volte bizzarra e inquietante, su una topografia di dislocazione ed estraneità che va ben oltre la storia di Berlino o degli ebrei. 

    Brenner ha avviato un progetto triennale per documentare la vita ebraica contemporanea a Berlino. Ha fotografato un’ampia gamma di persone, alcune delle quali avevano fatto della capitale tedesca la loro casa, altre erano in viaggio, una mostra che non lascia indifferenti, che accompagna attraverso la diversità della vita ebraica a Berlino ed esplora la complessità della storia ebraico-tedesca.

    A Berlino il ricordo della distruzione della vita ebraica è percepito in tutta la sua tragicità. È nella capitale tedesca che è stata pianificata e organizzata la persecuzione sistematica e lo sterminio degli ebrei d’Europa. Una città in cui l’assenza e il vuoto sono avvertiti a ogni passo malgrado oggi la comunità ebraica tedesca, di oltre 200.000 persone, è tra quelle che nella diaspora crescono più rapidamente al mondo. L’intrinseca incongruenza tra la storia di Berlino e la vivacità della vita ebraica contemporanea della città è stata il punto di partenza di Brenner. 

    Nelle sale espositive si ritrovano frammenti della vita ebraica a Berlino, paradossi e dissonanze, identità e auto-rappresentazione di ebrei tedeschi che vivono a Berlino da generazioni, giovani israeliani che si sono stabiliti, rabbini ortodossi, artisti e tedeschi che si sono convertiti all’ebraismo. Con il loro abbigliamento, la loro posa e il luogo in cui si trovano, i soggetti di Brenner decidono come e quali aspetti della loro identità desiderano rivelare.

    Nato nel 1959 a Parigi Brenner ha studiato letteratura francese e antropologia sociale alla Sorbonne, ha lavorato come fotografo dalla fine degli anni Settanta, facendosi conoscere con serie fotografiche che rivelano la diversità delle comunità ebraiche in tutto il mondo. La sua opera principale: Diaspora – Homelands in Exile, è il risultato di una ricerca durata 25 anni in oltre 40 paesi per creare una documentazione visiva del popolo ebraico alla fine del XX secolo, uno studio della condizione umana. Inizialmente destinato alla cronaca delle comunità ebraiche scomparse, il progetto si è evoluto in un esame approfondito delle identità multiple e dissonanti di un popolo disperso.

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