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    Emanuele Luzzati e il teatro. Genova lo ricorda a 100 anni dalla nascita

    Nel 1947 al Teatro Nuovo di Milano debuttava la Compagnia del Teatro Ebraico, un progetto sperimentale nato dall’incontro tra Emanuele Luzzati e Alessandro Fersen che si erano conosciuti qualche anno prima in Svizzera, mentre l’Europa era infiammata dalla guerra. Lo spettacolo era “Lea Lebowitz”, dove esordiva una giovane Franca Valeri. La rappresentazione, ispirata alla cultura hassidica, permetteva a un pubblico più ampio di conoscere Luzzati attraverso le scene e costumi che aveva realizzato per l’occasione. A partire da quello spettacolo milanese, il teatro e il mondo ebraico sarebbero diventati due costanti che accompagnarono l’artista per oltre un sessantennio.

     

    Il suo stile semplice, ma mia banale, accessibile e colto allo stesso tempo lo avrebbe portato a collaborare con i più grandi del teatro e della letteratura con un occhio speciale verso il mondo dell’infanzia. I suoi cortometraggi come La gazza ladra (1963) e Pulcinella (1973) ebbero la candidatura all’Oscar, mentre si moltiplicavano gli incarichi per il teatro con un legame ininterrotto con Genova, nella quale era nato nel 1921, dove fondò nel 1975 il Teatro della Tosse. 

    Luzzati aveva un rapporto speciale con la sua città – fino al 2007, anno della sua scomparsa, pur girando il mondo non aveva mai lasciato la sua casa natale – e le sue vie e le sue costruzioni erano parte del suo immaginario.

    È da Genova, quindi, che partono le mostre e gli eventi di questo anno di centenario. Oltre che una ricorrenza è un nuovo inizio, per la nascita di uno spazio permanente Casa Luzzati, all’interno di Palazzo Ducale, che si propone come luogo di studi e di esposizioni. La mostra inaugurale Sipari Incantati. Atto I è la possibilità di entrare in parte della sua produzione teatrale, a partire dalle prime tavole del Candide di Voltaire per il saggio di diploma l’Ecole des Beaux Arts di Losanna ai lavori degli anni ’70, passando per le illustrazioni di volumi italiani ed esteri. Se al Palazzo Ducale sarà possibile vedere bozzetti, costumi e maquettes teatrali, al Palazzo della Borsa l’approccio sarà più esperienziale attraverso proiezioni immersive.

     

    Questa prima esposizione è la scoperta parziale di un percorso prolifico e variegato di tecniche e vicende biografiche. Se il colore e la fiaba sono i motivi conduttori delle sue opere, non bisogna dimenticare che fin dagli anni ’50 le sue ceramiche furono esposte a fianco di quelle di Lucio Fontana, e che la sua prima cartella litografica, Viaggio alla città di Safed, era stata realizzata dalla galleria-libreria L’Age d’Or fondata da Achille Perilli e Piero Dorazio, entrambi provenienti dall’esperienza di Forma 1e al centro del dibattito del dopoguerra. 

    Per favorire studi e ricerche Casa Luzzati sarà inoltre sede della sua biblioteca personale (oltre 10000 volumi) e dell’archivio generale delle sue opere, aprendosi così a una lettura interdisciplinare della sua produzione.

     

    Ph. Emanuele Luzzati, Pulcinella. Courtesy Fondazione Luzzati Teatro della Tosse

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